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Consegna dello statuto di Charis il nuovo servizio per il Rinnovamento Carismatico Cattolico Consegna dello statuto di Charis il nuovo servizio per il Rinnovamento Carismatico Cattolico

Charis: nuovo servizio per il Rinnovamento Carismatico Cattolico

Il giorno di Pentecoste prenderà il suo avvio Charis, un unico nuovo servizio per il Rinnovamento Carismatico Cattolico. Vatican News ha chiesto a padre Alexandre Awi Mello, Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, e a Jean-Luc Moens, primo Moderatore di Charis, di presentare questo nuovo servizio creato su richiesta dello stesso Papa Francesco

L’8 dicembre 2018, Il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha eretto un nuovo e unico servizio per la ‘corrente di grazia’ che è il Rinnovamento Carismatico Cattolico. Tale servizio si chiama Charis, acronimo di Catholic Charismatic Renewal International Service, Servizio Internazionale per il Rinnovamento Carismatico Cattolico.

Padre Awi, come Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ci può dire quali sono gli obiettivi di tale servizio?

R. - Charis è chiamato a servire tutte le espressioni della ‘corrente di grazia’ del Rinnovamento. I suoi Statuti entreranno in vigore il 9 giugno 2019, Solennità di Pentecoste. Lo stesso giorno, la Fraternità Cattolica delle Comunità Carismatiche di Alleanza, conosciuta come Catholic Fraternity, e l’ICcrs International Catholic Charismatic Renewal Services, cesseranno definitivamente le proprie attività. È importante sottolineare che Charis non è il risultato di una fusione delle due realtà, ma un nuovo servizio che inaugura una nuova tappa per il Rinnovamento Carismatico Cattolico Internazionale. Penso che dopo Pentecoste la sua novità si manifesterà sempre più chiaramente. Bisogna inoltre porre chiaramente in risalto che, per esplicito desiderio del Santo Padre, CHARIS non è un organismo di governo, ma un servizio di comunione.

Come si struttura questo nuovo servizio?

R. - Charis è sotto la responsabilità di un Moderatore assistito da un Consiglio, denominato Servizio Internazionale di Comunione, formato da 18 persone provenienti da tutto il mondo. Alcuni di essi rappresentano i continenti, altri le diverse realtà del Rinnovamento Carismatico. Per questo primo mandato, tutti loro sono stati nominati dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Il primo Moderatore è Jean-Luc Moens, un laico sposato e padre di famiglia, impegnato nel Rinnovamento Carismatico da più di 45 anni. Il primo assistente ecclesiastico, per desiderio del Santo Padre, è P. Raniero Cantalamessa, OFM Cap., predicatore della Casa Pontificia. Il Santo Padre ha voluto che fosse la Santa Sede stessa a istituire Charis, affinché tutto il Rinnovamento Carismatico e tutta la Chiesa sapessero che questa corrente di grazia appartiene pienamente alla Chiesa universale. Uno dei punti essenziali messi in evidenza dal Papa è l’importanza della comunione, dell’unità nella diversità. CHARIS è a servizio di tutte le realtà carismatiche del mondo e nessuna di esse ha la preminenza sulle altre. In nessun paese del mondo una comunità, un gruppo o una organizzazione può reclamare la guida del Rinnovamento Carismatico Cattolico.

Quali cambiamenti implicherà a livello locale nei vari Paesi? Cambieranno le attuali strutture locali del Rinnovamento Carismatico Cattolico?

R. - Gli Statuti di Charis stabiliscono che si costituisca in ogni Paese un Servizio Nazionale di Comunione che riunisca, nel maggiore modo possibile, tutte le realtà carismatiche lì esistenti, senza che nessuna predomini sulle altre. In alcuni Paesi, il costituirsi di tale Servizio sarà un’importante novità, poiché finora alcune espressioni carismatiche hanno convissuto senza coltivare una reale comunione tra loro, a volte ignorandosi o escludendosi reciprocamente. In altri Paesi la struttura esistente riflette invece una vera comunione. In questo caso non ci sarà nulla da cambiare. La configurazione di questi diversi Servizi nazionali sarà proprio il compito di Charis.

Al primo Moderatore di Charis, Jean-Luc Moens abbiamo chiesto quale è stata la sua reazione quando ha saputo della creazione di Charis e alla sua nomina come Moderatore?

R. - Ho avuto una duplice reazione. Gioia e rendimento di grazie per questo nuovo riconoscimento ecclesiale ricevuto dal Rinnovamento Carismatico 52 anni dopo che lo Spirito Santo suscitò tale corrente di grazia nella Chiesa. Rispetto alla mia nomina: timore. Non me lo aspettavo, certamente.

Il Rinnovamento Carismatico si presenta ovunque come una “corrente di grazia”. Può spiegare l’origine di questa espressione?

R. - È stato lo stesso Papa Francesco a usare l’espressione “corrente di grazia”, durante il suo incontro con il Rinnovamento Carismatico nel 2014 allo Stadio Olimpico di Roma. Il Papa usò l’espressione del cardinale Léon Joseph Suenens, il primo cardinale nominato da Papa Paolo VI come suo rappresentante in seno al Rinnovamento Carismatico Cattolico. Per il Cardinale Suenens, che ho avuto l’onore di conoscere personalmente, il Rinnovamento Carismatico non doveva considerarsi un movimento, ma una corrente di grazia chiamata a vivificare tutta la Chiesa. Tale espressione riflette meglio la grande diversità delle componenti del Rinnovamento Carismatico: gruppi di preghiera, comunità, scuole di evangelizzazione, ministeri, editori, canali di televisione, ecc. Tutti condividiamo la stessa grazia del Battesimo nello Spirito Santo.

Charis è un nuovo servizio. Può spiegare cosa c’è di nuovo?

R. - Anzitutto c’è di nuovo quanto detto da P. Awi: il posto che il Rinnovamento Carismatico occupa nella Chiesa, con la costituzione di Charis da parte della Santa Sede. Gli Statuti di Charis mettono in rilievo tre dimensioni: la diffusione del Battesimo nello Spirito Santo, l’unità dei cristiani, il servizio ai poveri. Queste dimensioni sono a servizio dell’evangelizzazione, alla quale il Rinnovamento è chiamato dal Santo Padre e per la quale è impegnato. La diffusione del Battesimo nello Spirito Santo potrebbe non sembrare una novità. Ciò è quanto il Rinnovamento Carismatico ha fatto già dalla sua nascita. Per cui, cosa c’è di nuovo, di realmente nuovo? Che il Papa stesso chieda che si conosca il Battesimo nello Spirito Santo in tutta la Chiesa. Lo ha fatto, in una maniera molto chiara, in diverse occasioni. Questo è un passo nuovo per il Rinnovamento Carismatico, una sfida da realizzare al servizio della Chiesa universale. Papa Francesco chiede anche al Rinnovamento Carismatico di tornare alle sue radici ecumeniche, che significa lavorare attivamente per l’unità dei cristiani. Questa dimensione era molto presente agli inizi e, in molti luoghi, pian piano si è andata affievolendo. Il Papa chiede che sia nuovamente messo tra le priorità. Anche il servizio ai poveri non è una novità; tuttavia la novità è l’incoraggiamento esplicito ai “carismatici” di essere a loro servizio, a servizio delle persone in necessità. Ciò non deve sorprenderci: lo Spirito Santo è amore. È normale che quanti vogliano dipendere totalmente da lui siano testimoni del suo amore. Per tale motivo il servizio ai poveri è centrale nel Rinnovamento. Le tre dimensioni appena messe in evidenza sono naturalmente incluse nella chiamata all’evangelizzazione che ha l’intero Rinnovamento Carismatico. Il Battesimo nello Spirito è l’esperienza di Pentecoste che lanciò gli apostoli nella missione. La compassione e la carità donano una forza nuova perché “da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35). L’unità cristiana è essa stessa parte della sfida della missione, perché ad essa Gesù ci chiama: “Che siano uno perché il mondo creda” (Gv 17,21). Un’altra novità è che nel Servizio Internazionale di Comunione di Charis è presente per la prima volta una giovane di meno di 30 anni che rappresenta tutti i giovani del mondo. I giovani sono realmente protagonisti nel Rinnovamento Carismatico Internazionale e sono una sua priorità.

Quali sono le prime attività programmate da Charis?

R. - Il 6 e 7 giugno abbiamo in programma una conferenza mondiale dei leader-servitori del Rinnovamento Carismatico in Aula Paolo VI, nella Città del Vaticano. Le iscrizioni sono aperte. Aspettiamo circa 500 leader da tutto il mondo. Sabato 8 giugno, sempre in Aula Paolo VI, avremo con noi Papa Francesco. Lo ascolteremo e pregheremo con lui per una nuova Pentecoste. Sono tutti benvenuti (ci si può iscrivere su www.charis.international). Parteciperemo anche alla Veglia di Pentecoste preparata dalla diocesi di Roma a Piazza S. Pietro. Ovviamente domenica 9 giugno, Solennità di Pentecoste, saremo in piazza S. Pietro per la Messa.

 

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22 maggio 2019, 11:48