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La Santa Bellezza: viaggio nell’arte con padre Rupnik

Presentato alla filmoteca vaticana il programma di Tv2000 ideato da Monica Mondo. L'artista e teologo gesuita propone una lettura spirituale dell'arte in 8 puntate a partire da domenica sera alle 20:30

Eugenio Murrali - Città del Vaticano

"Vorrei passasse l'idea che il compimento dell'uomo, che l'arte cerca di trasmettere, è un processo di convergenza tra l'accoglienza dell'uomo e Dio che agisce" osserva padre Marco Ivan Rupnik. Il teologo e artista gesuita farà da guida attraverso i secoli e, dal mausoleo di Santa Costanza a Roma, ripercorrerà le espressioni artistiche dell'uomo da Altamira all'epoca moderna. Le sue spiegazioni permetteranno allo spettatore di comprendere il linguaggio simbolico e liturgico dell'arte cristiana.

La vita come relazione

L'arte per padre Rupnik è uno spazio di incontro: "si incontra l'uomo, la vita e si varca la soglia del mistero". Nella sua visione ha un posto centrale la relazione con il prossimo e con Dio. E su quest'idea interviene l'arte dei cristiani, secondo padre Rupnik, che afferma: "Mi interessa quell'arte che i cristiani lasciano dietro di sé, come i santi e i martiri che rimangono. Ciò che rimane è l'amore che già qui fa vedere il compimento definitivo".

I pericoli dell’arte

Durante la presentazione il sacerdote ha ricordato il suo percorso, tornando agli anni degli studi all'Accademia delle Belle Arti a Roma, quando la sua generazione di artisti sentiva in sé l'esplosione di una vita che voleva esprimersi oltrepassando il formalismo. Con il tempo padre Rupnik si è reso conto che "l'arte è un drago e cavalcarlo è pericoloso". A volte, secondo il gesuita, l'artista rischia di restare impigliato nelle maglie del sé: "Il culto di se stessi impedisce di slanciarsi in ciò che veramente è umano: l'amore". Il cristiano può fare un'opera d'arte, ma non la può davvero concluderla, perché la vita viene sempre da Dio, che è l'unico creatore.

Le otto puntate

Le opere protagoniste delle otto puntate del programma saranno: Il Faraone e il Buon Pastore, Platone o i pani e i pesci, Laocoonte e l’araba fenice, Il testamento strappato, Solstizio d’estate, Il mulino Mistico, La mano di Adamo, Il ramo di mandorlo. Evocate da Rupnik, le parole e le immagini si materializzano sulle pareti di Santa Costanza, raccontandoci la complessità dell'espressione artistica, divisa tra astrazione e realismo, sintesi e ricchezza, simbolismo, misticismo.

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15 settembre 2018, 08:15