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Mons. Tomasi: su Gerusalemme linea politica di convergenza

Sull'intenzione di spostare l'ambasciata americana a Gerusalemme, la nostra intervista all'arcivescovo Silvano Maria Tomasi

di Mario Galgano

Serve una linea politica di convergenza di sforzi per la pace. Così mons. Silvano Maria Tomasi, membro del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e Osservatore permanente emerito della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra, dopo l’annuncio da parte del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di voler spostare l’ambasciata Usa in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme.

Mons Tomasi spiega che la posizione della Santa Sede "è sempre stata quella che è sostenuta legalmente dalle Nazioni Unite", e cioè "due Stati indipendenti, rispettosi dei diritti di ciascuno.  Gerusalemme deve rimanere accessibile alle tre grandi religioni abramitiche: ai cristiani, ai musulmani e agli ebrei".

Nelle parole di mons Tomasi la preoccupazione per le " conseguenze giuridiche" che potrebbero conseguire dal "fatto di dire che Gerusalemme è la capitale solo di Israele. nelle sue parole la ferma convinzione che "bisognerebbe trovare una linea politica non di divisione ma di convergenza di sforzi per garantire la pace. Vediamo che c’è tanto bisogno di lavorare insieme, di comprendersi e invece queste affermazioni – rompere quello che è un po’ il consenso internazionale – portano il rischio di nuove violenze".

Ascolta le parole di mons. Tomasi

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06 dicembre 2017, 12:00