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Parola del giorno

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Data07/10/2022

Lettura del Giorno

Dagli atti degli apostoli.
At 1,12-14

[Dopo che Gesù fu assunto in cielo,] gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano: Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo, Simone lo Zelòta e Giuda figlio di Giacomo.
Tutti questi erano concordi e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù e ai fratelli di lui.

Vangelo del Giorno

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Geù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parole del Santo Padre

Nella Scrittura, quando Dio si presenta a chi lo accoglie, ama pronunciare queste due parole: non temere. Le dice ad Abramo (cfr Gen 15,1), le ripete a Isacco (cfr Gen 26,24), a Giacobbe (cfr Gen 46,3) e così via, fino a Giuseppe (cfr Mt 1,20) e a Maria: non temere, non temere. In questo modo ci manda un messaggio chiaro e consolante: ogni volta che la vita si apre a Dio, la paura non può più tenerci in ostaggio. Perché la paura ci tiene in ostaggio. Tu, sorella, fratello, se i tuoi peccati ti spaventano, se il tuo passato ti inquieta, se le tue ferite non si rimarginano, se le continue cadute ti demoralizzano e ti sembra di aver smarrito la speranza, per favore, non temere. Dio conosce le tue debolezze ed è più grande dei tuoi sbagli. Dio è più grande dei nostri peccati: è molto più grande! (Omelia, Celebrazione della penitenza e atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, 25 marzo 2022)