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San Venceslao, duca di Boemia, martire

Venceslao

Nasce nei primi anni del X secolo e muore tra il 929 e il 935. Quando giunse in Boemia negli anni 850/870 il cristianesimo non era ancora diffuso e l’attività missionaria non era tra le più facili, dato che i pagani erano la maggioranza. Il territorio evangelizzato aveva due “tradizioni”: quella slava, legata ai fratelli Cirillo e Metodio in Moravia, e quella latina proveniente da Ratisbona. Nella persona di Venceslao queste due azioni missionarie trovarono armoniosa sintesi.

Alla morte del padre Uratislao – 13 febbraio 921 - Venceslao era ancora minorenne, ma dai dati, sappiamo che già nel 924 governava la Boemia. La sua azione è avvolta da fatti storici intrecciati a leggende, certo è che s’impegnò a creare le condizioni affinché il vangelo fosse diffuso ovunque.

La morte

Morì per un’imboscata organizzata dai cortigiani di Boleslav, suo fratello minore che, non volendo creare scompiglio in Praga, invitò il fratello presso la chiesa dei santi Cosma e Damiano, eretta da nel castello di Starà Bolesvav. Giunto sul luogo, Venceslao cominciò a intuire il pericolo e, durante la cena, fece un brindisi in onore di san Michele Arcangelo, guida delle anime. Al mattino come il solito si recò in cappella da solo: qui il sacerdote – complice venduto - chiuse dall’interno la porta della chiesa, bloccando quindi il re all’esterno. Il fratello cercò di ucciderlo, ma Venceslao lo mise a terra e, nel tornargli la spada, lo perdonò per il suo gesto. In quel momento i quattro compagni di Bolesvav uccisero Venceslao.

Il fratello organizzò la traslazione del corpo che fu portato nella chiesa di san Vito in Praga, presso l’altare degli Apostoli, dove ancora si trova ancora. Venceslao è oggi riconosciuto come patrono nazionale e protettore della Boemia.