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Udienza generale del 20 aprile

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Stati di fragilità, osserva Papa Francesco in una Piazza San Pietro nuovamente affollata, possono presentarsi in tutte le fasi della vita, ma quando toccano l’età anziana provocano spesso negli altri una sorta di fastidio, perché comunque si pensa che la vita “è già stata vissuta”. E’ doveroso invece restituire l’amore ricevuto riconoscendo la dignità dell’anziano e sostenendolo con rispetto e tenerezza. Ma non sempre è così, a volte “l’eccesso di confidenza”, fa perdere di vista la delicatezza per trasformarsi in “ruvidezza e prevaricazione”. E afferma: "Può accadere persino fra le pareti domestiche, nelle case di cura, come anche negli uffici o negli spazi aperti della città. Incoraggiare nei giovani, anche indirettamente, un atteggiamento di sufficienza, e persino di disprezzo, nei confronti dell’età anziana, produce cose orribili".

L’onore per la vita vissuta, osserva Francesco, è un comportamento che andrà a vantaggio delle nuove generazioni. Poi a braccio aggiunge: "E su questo, io mi permetto di consigliare ai genitori: per favore, avvicinare i figli, i bambini, i figli giovani agli anziani, avvicinarli sempre. E quando l’anziano è ammalato, un po’ fuori testa, avvicinarli sempre: che sappiano che questa è la nostra carne, che questo è quello che ha reso possibile che noi stessimo adesso qui. Per favore, non allontanare gli anziani. E se non c’è altra possibilità che inviarli in una casa di riposo, per favore, andarli a trovare e portare i bambini a trovarli".

 

20 aprile 2022