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2023.11. Papale Papale QUARESIMA

Ep. 104 - Papale papale -"Quaresima"

Benedetto XVI, Angelus 26 febbraio 2006

Il tempo di Quaresima non va affrontato con spirito "vecchio", quasi fosse un'incombenza pesante e fastidiosa, ma con lo spirito nuovo di chi ha trovato in Gesù e nel suo mistero pasquale il senso della vita, e avverte che tutto ormai deve riferirsi a Lui. Era questo l'atteggiamento dell'apostolo Paolo, che affermava di essersi lasciato tutto alle spalle per poter conoscere Cristo, "la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti" (Fil 3, 10-11).

Nell'itinerario quaresimale ci sia guida e maestra Maria Santissima, che, quando Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme per subirvi la Passione, lo seguì con fede totale.

Paolo VI Angelus 20 febbraio 1977

Abbiamo bisogno di saper ascoltare. E ascoltare vuol dire innanzi tutto tacere. Abbiamo bisogno tutti di silenzio. Di silenzio interiore. Noi siamo alle porte d’un periodo, che il calendario religioso chiama «quaresima», e che dovrebbe offrirci, come primo dono di vita spirituale ricuperata, un po’ di silenzio: vediamo di farlo nostro. Esso ristabilisce in noi la capacità di dare alle tante voci esteriori, spesso insulse e perturbatrici, un loro esatto significato. Parliamo di significato umano, morale, vitale. Questo primo sforzo di riservare dentro di noi una cella di silenzio, di ascoltazione riflessiva, restituisce al nostro pensiero la libertà di giudicare, di parlare dentro noi stessi con la nostra coscienza, di avvertire un vuoto interiore che il frastuono esteriore non riempie e non sazia. E allora il nostro silenzio si fa parola, parola nostra.

Giovanni Paolo II, Angelus 25 marzo 1979

La Quaresima deve essere il tempo dell’impegno e dello sforzo spirituale più di qualsiasi altro periodo nell’anno liturgico. Ma proprio questo sforzo, questa fatica dà occasione alla gioia. La Chiesa durante la Quaresima vive nella prospettiva della gioia della Risurrezione. L’odierno invito domenicale alla gioia ci ricorda anche questa prospettiva; ma ancor più è la gioia che proviene dalla fatica.

Tale gioia proviamo ogni volta che dominiamo la nostra pigrizia spirituale, la pusillanimità, l’indifferenza; sempre risentiamo la gioia quando ci risulta che siamo capaci di esigere qualcosa da noi stessi; che siamo capaci di dare qualcosa di noi stessi a Dio e al prossimo.

Francesco, Santa Messa 1 marzo 2017

Quaresima è tempo di memoria, è il tempo per pensare e domandarci: che sarebbe di noi se Dio ci avesse chiuso le porte?; che sarebbe di noi senza la sua misericordia che non si è stancata di perdonarci e ci ha dato sempre un’opportunità per ricominciare di nuovo? Quaresima è il tempo per domandarci: dove saremmo senza l’aiuto di tanti volti silenziosi che in mille modi ci hanno teso la mano e con azioni molto concrete ci hanno ridato speranza e ci hanno aiutato a ricominciare?

Quaresima è il tempo per tornare a respirare, è il tempo per aprire il cuore al soffio dell’Unico capace di trasformare la nostra polvere in umanità. Non è il tempo di stracciarsi le vesti davanti al male che ci circonda, ma piuttosto di fare spazio nella nostra vita a tutto il bene che possiamo operare, spogliandoci di ciò che ci isola, ci chiude e ci paralizza.

15 febbraio 2024