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2023.10.10 Papale Paple_PATTI

Ep. 94 - Papale papale -"Patti"

Paolo VI, Angelus 11 febbraio 1968

L'anniversario odierno della conclusione dei Patti Lateranensi, ricorda a noi non solo la fine del penoso dissidio fra lo Stato Italiano e la Santa Sede, ma piuttosto la normalità dei rapporti che da allora si stabilirono fra l’Italia e il Papato, anzi l’equilibrio, l’armonia, l’amicizia, che si resero possibili fra lo Stato e la Chiesa; la pace religiosa nella vita del popolo italiano.

(...) E per Noi stessi riserveremo la fiducia di non dover mai rammaricarci d’aver assicurato e resa evidente l’indipendenza del Papato con il riconoscimento di un minimo e quasi simbolico Stato Vaticano, ma d’aver bene agito affidando la tutela morale della libertà e della dignità della Sede Apostolica alla lealtà civile e alla fedeltà religiosa del popolo italiano, in mezzo al quale, per suo stesso onore e fortuna, questa medesima Santa Sede si trova a svolgere, nella storia e nel mondo, la sua universale e salutare missione.

Giovanni Paolo II, Angelus 12 febbraio 1989

Pio XI fu il Papa dell’Azione Cattolica, da lui strenuamente difesa in tempi bui; l’“educazione della gioventù”; la visione cristiana del “matrimonio”, del “lavoro e della vita sociale”; l’impavida “proclamazione dei diritti dell’uomo” contro le prime leggi razziali del nazionalsocialismo e la condanna della sua aberrante ideologia, parallela alla condanna del comunismo ateo. Ormai vicino alla fine, offrì la vita per la pace in Europa. Amò l’Italia perché voleva il suo bene religioso e civile, e perciò condusse le laboriose trattative per la conclusione dei Patti Lateranensi, che risolvevano la “questione romana” e furono la sua grande opera.

Benedetto XVI, visita al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, Palazzo del Quirinale 4 ottobre 2008

In un certo momento della storia questo palazzo diventò quasi un segno di contraddizione, quando, da una parte, l’Italia anelava a comporsi in uno Stato unitario e, dall’altra, la Santa Sede era preoccupata di conservare la propria indipendenza a garanzia della propria missione universale. Un contrasto durato alcuni decenni, che fu causa di sofferenza per coloro che sinceramente amavano e la Patria e la Chiesa. Mi riferisco alla complessa "questione romana", composta in modo definitivo e irrevocabile da parte della Santa Sede con la firma dei Patti Lateranensi, l’11 febbraio del 1929. Sul finire del 1939, a dieci anni dal Trattato Lateranense, avvenne la prima visita compiuta da un Pontefice al Quirinale dopo il 1870. In quella circostanza, il mio venerato Predecessore, il Servo di Dio Pio XII (...) così ebbe ad esprimersi con immagini quasi poetiche: "Il Vaticano e il Quirinale, che il Tevere divide, sono riuniti dal vincolo della pace coi ricordi della religione dei padri e degli avi. Le onde tiberine hanno travolto e sepolto nei gorghi del Tirreno i torbidi flutti del passato e fatto rifiorire le sue sponde dei rami d’olivo".

Francesco, discorso al presidente italiano Sergio Mattarella, 18 aprile 2015

I Patti Lateranensi, recepiti dalla Carta Costituzionale repubblicana, e l’Accordo di Revisione dei medesimi hanno offerto un solido quadro di riferimento, all’interno del quale si sono pacificamente sviluppati e rafforzati i rapporti tra l’Italia e la Santa Sede, garantendo la reciproca sovranità e indipendenza e al tempo stesso il mutuo orientamento alla fattiva collaborazione, sulla base di valori condivisi e in vista del bene comune.

È fondamentale infatti che, nella distinzione dei ruoli e delle competenze e nel pieno rispetto delle reciproche funzioni, sia sempre sentita la necessità di una rinnovata collaborazione, finalizzata ad unire le forze per il bene di tutti i cittadini, che hanno il diritto a tale concordia, da cui derivano innumerevoli benefici.

La Chiesa offre a tutti la bellezza del Vangelo e del suo messaggio di salvezza, e ha bisogno, per svolgere la sua missione spirituale, di condizioni di pace e tranquillità, che solo i pubblici poteri possono promuovere.

01 febbraio 2024