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2023.10.10 Papale Paple_DIRITTI

Ep. 97 - Papale papale -"Diritti"

Pio XII radiomessaggio natalizio 24 dicembre 1944

Esprimere il proprio parere sui doveri e i sacrifici, che gli vengono imposti; non essere costretto ad ubbidire senza essere stato ascoltato: ecco due diritti del cittadino, che trovano nella democrazia, come indica il suo nome stesso, la loro espressione. Dalla solidità, dall'armonia, dai buoni frutti di questo contatto tra i cittadini e il governo dello Stato, si può riconoscere se una democrazia è veramente sana ed equilibrata, e quale sia la sua forza di vita e di sviluppo. Per quello poi che tocca l'estensione e la natura dei sacrifici richiesti a tutti i cittadini, — al tempo nostro in cui così vasta e decisiva è l'attività dello Stato, la forma democratica di governo apparisce a molti come un postulato naturale imposto dalla stessa ragione. Quando però si reclama « più democrazia e migliore democrazia », una tale esigenza non può avere altro significato che di mettere il cittadino sempre più in condizione di avere la propria opinione personale, e di esprimerla e farla valere in una maniera confacente al bene comune.

Giovanni XXIIIradiomessaggio in occasione della Solennità della Risurrezione 13 aprile del 1963

La Pacem in terris vuole essere il Nostro dono di Pasqua dell'anno del Signore 1963, espressione di quell'ardente desiderio, che infiamma l'animo Nostro di Pastore universale della Chiesa Santa; e riflesso del Cuore di Cristo. « Egli è la nostra pace... — dice l'Apostolo Paolo — e venne a evangelizzare la pace a voi, che eravate lontani, e pace ai vicini : per lui andiamo al Padre mediante un medesimo Spirito » (Eph. 2, 14, 17-18). Ecco la visione celestiale! Pace con Dio nell'adempimento della sua volontà; pace con gli uomini, nel rispetto dei diritti di ciascuno, perché su ciascuno è segnato lo splendore dell'Altissimo (cfr. Ps. 4, 7).

Paolo VIMessa nel 75.mo anniversario dell’enciclica Rerum Novarum 22 maggio 1966

La Chiesa si è interessata a fondo della questione sociale. Nessuno la può rimproverare di assenza, di timidezza, di superficialità, d’incostanza. Essa ha sentito il grido di dolore del proletariato operaio, non solo, lo ha fatto proprio, non come fomite di odio e di vendetta, ma come esigenza di amore e di giustizia; e ancora prima di occuparsi degli altrui bisogni e degli altrui diritti, ha francamente riconosciuto il proprio nuovo dovere, che la storia delle vicende umane le poneva davanti: curarsi del mondo operaio, mettersi a fianco degli indifesi, e cercare con loro e per loro migliori condizioni di vita.

Benedetto XVIdiscorso ai partecipanti all’assemblea generale della Pontificia Accademia per la vita, 24 febbraio 2007

La coscienza cristiana, infatti, ha una interna necessità di alimentarsi e rafforzarsi con le motivazioni molteplici e profonde che militano a favore del diritto alla vita. E’ un diritto che esige di essere sostenuto da tutti, perché è il diritto fondamentale in ordine agli altri diritti umani. Lo afferma con forza l’Enciclica Evangelium vitae: "Pur tra difficoltà e incertezze, ogni uomo sinceramente aperto alla verità e al bene, con la luce della ragione e non senza il segreto influsso della grazia, può arrivare a riconoscere nella legge naturale scritta nel cuore (cfr Rm 2, 14-15) il valore sacro della vita umana dal primo inizio fino al suo termine, e ad affermare il diritto di ogni essere umano a vedere sommamente rispettato questo suo bene primario. Sul riconoscimento di tale diritto si fonda l'umana convivenza e la stessa comunità politica" (n. 2). La medesima Enciclica ricorda che "questo diritto devono in modo particolare difendere e promuovere i credenti in Cristo, consapevoli della meravigliosa verità, ricordata dal Concilio Vaticano II: ‘con l’Incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo’.

06 febbraio 2024