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2023.10.10 Papale Paple_UNITA'

Ep. 84 - Papale papale -"Unità"

Giovanni XXIII, radiomessaggio 22 dicembre 1962

Unum sint, unum sint! « Che siano tutti una cosa sola, come tu sei in me, o Padre, e io in te, che siano anch'essi una sola cosa in noi: onde creda il mondo che tu mi hai mandato ». Questa è la spiegazione ultima del miracolo di amore, iniziato a Betlemme, di cui i pastori e i magi furono le primizie: la salvezza di tutte le anime, la loro unione nella fede e nella carità, attraverso la Chiesa visibile da Cristo fondata.

Ut unum sint! È il disegno del Redentore Divino, che dobbiamo attuare, venerabili Fratelli, e resta grave impegno, affidato alla coscienza di ciascuno. Nell'ultimo giorno del giudizio particolare e del giudizio universale sarà chiesto a questa coscienza, non se ha fatto l'unità, ma se per essa ha pregato, lavorato e sofferto; se si è imposta disciplina saggia e prudente, paziente e lungimirante; e se ha dato vigore agli slanci della carità. Questo palpito del cuore di Cristo deve invitarci a rinnovato proposito di dedizione perchè tra i cattolici resti saldissimo l'amore e la testimonianza verso la prima nota della Chiesa; e perchè nel vasto orizzonte delle denominazioni cristiane ed oltre si compia quella unità, verso cui sale l'aspirazione dei cuori retti e generosi.

Giovanni Paolo I allocuzione al collegio cardinalizio, 30 agosto 1978

Nonostante la sua unità la Chiesa è anche diversificata. Le diocesi hanno delle caratteristiche, dei doni. Una diocesi può aiutare l’altra. Dalle diocesi lontane può venire qualche aiuto alla stessa Roma. Questo è vero, però oggi c’è un gran bisogno che il mondo ci veda uniti. Dobbiamo lavorare insieme.

(...) Abbiate pietà del povero Papa nuovo. ...E cerchiamo di dare insieme al mondo spettacolo di unità, anche sacrificando qualche cosa alle volte. Avremo tutto da perdere se il mondo non ci vede saldamente uniti.

Giovanni Paolo II, udienza generale 14 dicembre 1994

“Un cuore solo, un’anima sola” non significa uniformità, monolitismo, appiattimento, ma comunione profonda nella mutua comprensione e nel reciproco rispetto.

Non si può trattare, però, soltanto di una unione di simpatia e di affetto umano. Il Concilio, eco degli Atti degli Apostoli, parla di “unità di spirito” (Perfectae caritatis, 15). Si tratta di una unità che ha la sua più profonda radice nello Spirito Santo, che effonde la carità nei cuori (cf. Rm 5, 5) e spinge persone diverse ad aiutarsi nel cammino di perfezione, instaurando e mantenendo fra loro un clima di buona intesa e di cooperazione. Come assicura l’unità in tutta la Chiesa, lo Spirito Santo la stabilisce e la fa durare in modo anche più intenso nelle comunità di vita consacrata.

Quali sono le vie della carità infusa dallo Spirito Santo? Il Concilio attira l’attenzione specialmente sulla stima reciproca (cf. Perfectae caritatis, 15). Esso applica ai religiosi due raccomandazioni di San Paolo ai cristiani: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rm 12, 10) -“Portate i pesi gli uni degli altri” (Gal 6, 2).

 Benedetto XVI, udienza generale 23 gennaio 2008

Cari fratelli e sorelle, raccogliamo l’invito a “pregare senza stancarsi”, che l’apostolo Paolo rivolgeva ai primi cristiani di Tessalonica, comunità che lui stesso aveva fondato. E proprio perché aveva saputo che vi erano sorti dei dissensi, volle raccomandare di essere pazienti con tutti, di guardarsi dal rendere male per male, cercando invece sempre il bene tra di loro e con tutti, e restando lieti in ogni circostanza, lieti perché il Signore è vicino. I consigli che San Paolo dava ai Tessalonicesi possono ispirare anche oggi il comportamento dei cristiani nell’ambito delle relazioni ecumeniche. Soprattutto egli dice: “Vivete in pace tra voi” e poi: “Pregate continuamente, in ogni cosa rendete grazie” (cfr 1Ts 5,13.18). Accogliamo anche noi questa pressante esortazione dell’Apostolo sia per ringraziare il Signore per i progressi compiuti nel movimento ecumenico, sia per impetrare la piena unità. 

Francesco, Angelus 23 gennaio 2022

Nel contesto della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, ho accolto la proposta giunta da più parti e ho proclamato Sant’Ireneo di Lione Dottore della Chiesa Universale. La dottrina di questo Santo pastore e maestro è come un ponte fra Oriente e Occidente: per questo lo indichiamo come Dottore dell’Unità, Doctor Unitatis. Il Signore ci conceda, per sua intercessione, di lavorare tutti insieme per la piena unità dei cristiani.

18 gennaio 2024