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2023.09.21 Papale Papale Adorazione

Ep. 89 - Papale papale -"Adorazione"

Giovanni Paolo II, preghiera nella cappella del Santissimo Sacramento, 2 dicembre 1981

“Signore, resta con noi”. Queste parole hanno pronunciato per la prima volta i discepoli di Emmaus. In seguito, nel corso dei secoli, le hanno pronunciate, infinite volte, le labbra di tanti tuoi discepoli e confessori, o Cristo. Le stesse parole pronunzio io oggi come Vescovo di Roma e primo servo di questo tempio, sorto nel luogo del martirio di san Pietro. Le pronunzio per invitarti, Cristo, nella tua presenza Eucaristica, ad, accogliere la quotidiana adorazione protratta per l’intero giorno, in questo tempio, in questa Basilica, in questa cappella. Resta con noi oggi, e resta, d’ora in poi, tutti i giorni, conforme al desiderio del mio cuore, che accoglie l’appello di tanti cuori di varie parti, a volte lontane, e soprattutto segue il desiderio di tanti abitanti in questa Sede Apostolica.

Pio XII, radiomessaggio a chiusura del Congresso eucaristico ad Assisi, 9 settembre 1951

Prostrandosi in tacita adorazione innanzi al Dio nascosto per esaltare nella fede dell'umile credente il dono inestimabile dell'Eucaristia.

Il dono è Egli stesso — Gesù Cristo — personalmente presente per operare in noi, se secondiamo il suo amore, le meraviglie della vita cristiana, di una vita cioè, che, ordinata secondo il Vangelo, mantiene fervida nei suoi, anche più tiepidi figli, la stima della virtù, la coscienza del bene e del male e impedisce loro di essere definitivamente travolti dalla valanga di errori e di corruzione, che dominano nel mondo.

Presente è Gesù nel Sacramento, per dare, mistico Pane del Cielo, la vita superiore al nostro povero mondo, perpetuando il miracolo dei vergini e dei casti, il miracolo di chi non ha nulla e tutto possiede, i miracoli di quella fraterna carità, che tutti i mali e le offese sopporta con serena fortezza e nulla pensa di aver fatto fin che resta davanti a lei qualche rosa da compiere.

Paolo VI, Angelus del 23 gennaio 1977

Abbiamo testé celebrato in S. Pietro la canonizzazione di una nuova Santa Religiosa, Spagnola, ma vissuta per molti anni a Roma, e qui morta e sepolta, poco più di cinquant’anni fa, Raffaella Porras, in religione Maria del Sacro Cuore di Gesù. (...)

Venite, ella pare che ci dica, con la sua voce calma e suadente; venite, provate, si passa per questi sentieri; il primo è quello della preghiera assorta nella tacita, e quasi estatica, adorazione davanti a Gesù nascosto e presente nell’Eucaristia. Provate, ci dice, è così bello. Cristo, come lui stesso ha detto, si rivela ai piccoli, cioè agli umili, ai semplici, ai puri di cuore, agli innocenti e agli onesti, ai seguaci che credono, sperano ed amano. Provate: l’adorazione eucaristica è una lezione della voce penetrante, incoraggiante, beatificante. Provate! Ed aggiunge: ascolterete allora il mandato di Gesù: andate, andate a servire i fratelli e le sorelle che sono nel bisogno, di educazione specialmente, di aiuto, d’amore.

Benedetto XVI, Angelus del 10 giugno 2007

Anche dopo la Celebrazione dei divini misteri il Signore Gesù resta vivo nel tabernacolo; per questo a Lui viene resa lode specialmente con l'adorazione eucaristica. Anzi, esiste un legame intrinseco tra la celebrazione e l'adorazione. La Santa Messa infatti è in se stessa il più grande atto di adorazione della Chiesa: "Nessuno mangia questa carne - scrive sant'Agostino - se prima non l'ha adorata" (Enarr. in Ps. 98, 9: CCL XXXIX, 1385). L'adorazione al di fuori della santa Messa prolunga e intensifica quanto è avvenuto nella celebrazione liturgica, e rende possibile un'accoglienza vera e profonda di Cristo.

Papa Francesco, Santa Messa nella Solennità dell’Epifania del Signore, 6 gennaio 2020

Se perdiamo il senso dell’adorazione, perdiamo il senso di marcia della vita cristiana, che è un cammino verso il Signore, non verso di noi. (...)

Quando si adora ci si rende conto che la fede non si riduce a un insieme di belle dottrine, ma è il rapporto con una Persona viva da amare. È stando faccia a faccia con Gesù che ne conosciamo il volto. Adorando, scopriamo che la vita cristiana è una storia d’amore con Dio, dove non bastano le buone idee, ma bisogna mettere Lui al primo posto, come fa un innamorato con la persona che ama. Così dev’essere la Chiesa, un’adoratrice innamorata di Gesù.

25 gennaio 2024