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2023.09.28 Papaple_Papale_ALBERO

Ep. 50 - Papale papale -"Albero"

Pio XII, discorso alla gioventù di Azione Cattolica 19 marzo 1958

Dio, che ha permesso l'oscuro inverno ed ha pronta per il mondo un'estate luminosa, ci impegna tutti a vivere ed operare in un clima di risveglio, in tempo di primavera.

A primavera la terra si desta, ascende la linfa, si aprono le gemme, tornano le foglie sugli alberi; rivivono le siepi, si ammantano di verde i prati e i campi esultano negli alberi in fiore. I cieli si schiariscono; si fanno più lunghi i giorni, più brevi le notti; vi è più luce che tenebra.

Senza dubbio vi sono sovente nubi nel cielo, e sulla terra i rovesci del temporale; ma gli uomini ripopolano i campi e s'indugiano più facilmente per le strade: la festa della natura diviene festa di cuori, perchè la primavera è tempo di rinnovamento, tempo di fiduciosa attesa, tempo di speranza.

Guardate, diletti figli: tutto nel mondo è risveglio.

Giovanni XXIII, radiomessaggio a un mese dal Concilio Ecumenico Vaticano II, 11 settembre 1962

Considerato nella sua spirituale preparazione, il Concilio Ecumenico, a poche settimane dal suo radunarsi, sembra meritare l'invito del Signore: vedete tutti gli alberi, quando già rimettono le foglie, voi conoscete da voi stessi, solo a guardarli, che s'appressa l'estate; e allo stesso modo anche voi, quando vedrete avverarsi queste cose, sappiate che è vicino il regno di Dio.

Paolo VI, Messa nella chiesa di Santa Maria Liberatrice a Roma, 20 marzo 1966

Il sacro Rito è stato incominciato con il rinnovamento delle Promesse battesimali: tutti qui siamo cristiani e tali vogliamo essere, perché innestati nella radice della vita eterna di Dio; rami, fiori e frutti del grande albero della Chiesa. Tutti qui siamo cristiani e tali vogliamo essere, perché innestati nella radice della vita eterna di Dio; rami, fiori e frutti del grande albero della Chiesa.

Benedetto XVI, Santa Messa nella solennità del Natale del Signore 24 dicembre 2008

Nel Salmo 96 [95] Israele, e con esso la Chiesa, lodano la grandezza di Dio che si manifesta nella creazione. Tutte le creature vengono chiamate ad aderire a questo canto di lode, e allora lì si trova anche l’invito: “Si rallegrino gli alberi della foresta davanti al Signore che viene” (12s). La Chiesa legge anche questo Salmo come una profezia e, insieme, come un compito. La venuta di Dio a Betlemme fu silenziosa. (...) E gli alberi della foresta si recano da Lui ed esultano. L’albero in Piazza san Pietro parla di Lui, vuole trasmettere il suo splendore e dire: Sì, Egli è venuto e gli alberi della foresta lo acclamano. Gli alberi nelle città e nelle case dovrebbero essere più di un’usanza festosa: essi indicano Colui che è la ragione della nostra gioia – il Dio che viene, il Dio che per noi si è fatto bambino. Il canto di lode, nel più profondo, parla infine di Colui che è lo stesso albero della vita ritrovato. Nella fede in Lui riceviamo la vita.

Francesco, discorso alle delegazioni che hanno donato il presepe e l’albero di Natale, 7 dicembre 2017

Ogni anno il presepe e l’albero di Natale ci parlano col loro linguaggio simbolico. Essi rendono maggiormente visibile quanto si coglie nell’esperienza della nascita del Figlio di Dio. Sono i segni della compassione del Padre celeste, della sua partecipazione e vicinanza all’umanità, che sperimenta di non essere abbandonata nella notte dei tempi, ma visitata e accompagnata nelle proprie difficoltà. L’albero proteso verso l’alto ci stimola a protenderci “verso i doni più alti” (cfr 1Cor 12,31), a innalzarci al di sopra delle nebbie che offuscano, per sperimentare quanto è bello e gioioso essere immersi nella luce di Cristo. Nella semplicità del presepio noi incontriamo e contempliamo la tenerezza di Dio, manifestata in quella del Bambino Gesù. (...)  L’albero è segno della fede di quel popolo che, anche con questo gesto, ha voluto esprimere la propria fedeltà alla sede di Pietro.

01 dicembre 2023