Cerca

2023.09.28 Papaple_Papale_GIARDINO

Ep. 37 - Papale papale - "Giardino"

Giovanni Paolo II, Angelus per i giovani universitari a Perugia, 26 ottobre 1986

L’uomo è stato fatto a immagine di Dio; e Dio è l’Amore che, a cominciare dalla creazione fino all’effusione dello Spirito Santo sull’umanità di ogni paese, esce, in qualche modo, da se stesso e viene a noi. “Il Signore Dio passeggiava nel giardino alla brezza del giorno”, afferma la Bibbia. È il “giardino” dove Dio aveva collocato l’uomo da lui plasmato, affinché vivesse in familiarità con lui e, in lui, entrasse in comunione con i propri simili. È il “giardino” affidato da Dio all’uomo perché lo “coltivi” e lo “custodisca”.

(...) Ma io sento ancora il bisogno di mettervi in guardia da un’insidia, che si può nascondere in voi giovani. Essa sta nella dimenticanza di quell’albero che Dio ha piantato nel “giardino” e che pone limiti al volere dell’uomo, alla volontà di stabilire, lui, ciò che è bene e ciò che è male. Questa limitazione non significa - come potrebbe suggerire anche oggi il demone sempre attivo di una male intesa autonomia - che Dio voglia sminuire la sua creatura più alta. È piuttosto il richiamo al suo nativo limite creaturale, alla sua fragilità, per aiutarlo a superare il suo tendenziale egocentrismo.

Benedetto XVI, Angelus a Lorenzago di Cadore 22 luglio 2007

La bellezza della natura ci ricorda che siamo stati posti da Dio a "coltivare e custodire" questo "giardino" che è la Terra (cfr Gn 2, 8-17): e vedo come realmente voi coltivate e custodite questo bel giardino di Dio, un vero paradiso. Ecco, se gli uomini vivono in pace con Dio e tra di loro, la Terra assomiglia veramente a un "paradiso". Il peccato purtroppo rovina sempre di nuovo questo progetto divino, generando divisioni e facendo entrare nel mondo la morte. Avviene così che gli uomini cedono alle tentazioni del Maligno e si fanno guerra gli uni gli altri. La conseguenza è che, in questo stupendo "giardino" che è il mondo, si aprono anche spazi di "inferno". In mezzo a questa bellezza non dobbiamo dimenticare le situazioni nelle quali si trovano, a volte, dei nostri fratelli e delle nostre sorelle.

Francesco, benedizione della nuova statua di San Michele Arcangelo, 5 luglio 2013

Ci siamo dati appuntamento qui nei Giardini Vaticani per inaugurare un monumento a San Michele Arcangelo, patrono dello Stato della Città del Vaticano.

(...) Nei Giardini Vaticani ci sono diverse opere artistiche; questa, che oggi si aggiunge, assume però un posto di particolare rilievo, sia per la collocazione, sia per il significato che esprime... Michele – che significa: “Chi è come Dio?” – è il campione del primato di Dio, della sua trascendenza e potenza. Michele lotta per ristabilire la giustizia divina; difende il Popolo di Dio dai suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza, il diavolo. E san Michele vince perché in Lui è Dio che agisce. Questa scultura ci richiama allora che il male è vinto, l’accusatore è smascherato, la sua testa schiacciata, perché la salvezza si è compiuta una volta per sempre nel sangue di Cristo.

Giovanni XXIII, discorso ai partecipanti al Pellegrinaggio nazionale del Rosario vivente, 4 maggio 1963

Tra di voi ci sono anche bambini malati, che hanno affrontato il viaggio con spirito di sacrificio. Questo Ci commuove nell'intimo. L'affetto, che abbiamo per voi, vuol essere un riflesso di quella carità, che ardeva nel cuore di Gesù, quando, attorniato dai fanciulli, ascoltava le loro confidenze, e li benediceva con pienezza di attenzioni delicate.

Ci siete cari, come la pupilla dei Nostri occhi: anzitutto perchè siete promessa di giorni migliori, nel crescere lietissimo di una fanciullezza serena e pura. Ma Ci siete cari principalmente perchè, con la naturale vivacità dei vostri anni, siete fanciulli che pregano. Voi avete compreso che una giornata senza preghiera è come il cielo senza sole, il giardino senza fiori.

14 novembre 2023