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2023.09.28 Papaple_Papale_ECONOMIA

Ep. 18 - Papale papale - "Economia"

Benedetto XVIincontro con i rappresentanti dell’Unione degli industriali e delle imprese di Roma, 18 marzo 2010

L’imprenditore attento al bene comune è chiamato a vedere la propria attività sempre nel quadro di un tutto plurale. Tale impostazione genera, mediante la dedizione personale e la fraternità vissuta concretamente nelle scelte economiche e finanziarie, un mercato più competitivo ed insieme più civile, animato dallo spirito di servizio. E’ chiaro che una simile logica di impresa presuppone certe motivazioni, una certa visione dell’uomo e della vita; un umanesimo, cioè, che nasca dalla consapevolezza di essere chiamati come singoli e comunità a far parte dell’unica famiglia di Dio, che ci ha creati a sua immagine e somiglianza e ci ha redenti in Cristo; un umanesimo che ravvivi la carità e si faccia guidare dalla verità; un umanesimo aperto a Dio e proprio per questo aperto all’uomo e ad una vita intesa come compito solidale e gioioso.

Pio XIIradiomessaggio in occasione dell’incoronazione della Vergine di Bonaria 16 aprile 1958

Compiutezza di vita : è questo l'ideale al quale la Chiesa ha sempre ispirato la sua azione nel mondo. Ella vuole che la vita dei popoli, non meno che dei singoli, si sviluppi nell'ordine dei suoi molteplici elementi, senza esclusione di nessun genuino valore e senza preferenze unilaterali a scapito degli altri. Ella non teme il progresso e la modernità. Tutto può e deve concorrere a edificare la città cristiana: religione e scienza, tecnica ed economia, lavoro, cultura ed arte. Non si danno limiti alla umana attività, se non quelli imposti dalla sana valutazione morale, secondo l'insegnamento dell'Apostolo, che così scriveva ai Filippesi: « Del resto, o fratelli, tutte le cose che sono vere, tutte le cose degne, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutto quel che è di buona fama, se vi è qualche virtù e qualche lode, a questo pensate » (Phil. 4, 8).

Paolo VIincontro von i rappresentanti dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, 8 giugno 1964

È vero che chi oggi parla, come tanti fanno, di capitalismo con i concetti che lo hanno definito nel secolo scorso dà prova di essere in ritardo con la realtà delle cose; ma sta il fatto che il sistema economico-sociale, generato dal liberalismo manchesteriano e tuttora perdurante nella concezione della unilateralità del possesso dei mezzi di produzione, e dell’economia rivolta al prevalente profitto privato, non è la perfezione, non è la pace, non è la giustizia, se ancora divide gli uomini in classi irriducibilmente contrastanti, e caratterizza la società dai dissidi profondi e laceranti che la tormentano, appena contenuti dalla legalità e dalla tregua momentanea di qualche accordo nella lotta sistematica ed implacabile, che dovrebbe portarla alla sopraffazione d’una classe sull’altra.

Francescoincontro ad Assisi con giovani economisti in occasione dell’evento Economy of Francesco, 24 settembre 2022

Trovandomi nella città di Francesco, non posso non soffermarmi sulla povertà. Fare economia ispirandosi a lui significa impegnarsi a mettere al centro i poveri. A partire da essi guardare l’economia, a partire da essi guardare il mondo. Senza la stima, la cura, l’amore per i poveri, per ogni persona povera, per ogni persona fragile e vulnerabile, dal concepito nel grembo materno alla persona malata e con disabilità, all’anziano in difficoltà, non c’è “Economia di Francesco”. Direi di più: un’economia di Francesco non può limitarsi a lavorare per o con i poveri. Fino a quando il nostro sistema produrrà scarti e noi opereremo secondo questo sistema, saremo complici di un’economia che uccide. Chiediamoci allora: stiamo facendo abbastanza per cambiare questa economia, oppure ci accontentiamo di verniciare una parete cambiando colore, senza cambiare la struttura della casa?

Non si tratta di dare pennellate di vernice, no: bisogna cambiare la struttura. Forse la risposta non è in quanto noi possiamo fare, ma in come riusciamo ad aprire cammini nuovi perché gli stessi poveri possano diventare i protagonisti del cambiamento. (...) San Francesco ha amato non solo i poveri, ha amato anche la povertà.

18 ottobre 2023