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Tokyo: Olimpiadi a rischio per gli atleti italiani - 25.01.2021

Gli atleti italiani rischiano di dover partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, rimandate al 2021 per il Covid, senza inno e senza bandiera. Il Comitato Olimpico Internazionale ha mal digerito gli interventi del governo sul Coni, che limitano fortemente l'autonomia che si chiede agli organismi che gestiscono gli sport nazionali. Ne parliamo con il presidente della Federazione Italiana di Taekwondo, Angelo Cito.

Con il giornalista sportivo Davide Capano andiamo ad analizzare come, in tempo di Covid, i giovani si trovino sempre più impossibilitati a praticare attività agonistiche, a tutti i livelli, che spesso costituiscono un sfogo fisico e mentale per le giovani generazioni, ma anche la possibilità per i migliori di intraprendere un cammino professionale. Oltre ad uno sport senza pubblico, si rischia ora uno sport senza atleti.

Nel 1911 veniva costruito il primo stadio d'Italia: il Marassi di Genova, il più britannico degli impianti italiani, che oggi ospita le partite di Genoa e Sampdoria. Prendiamo lo spunto per commentare, insieme con suor Paola D'Auria, nota tifosa laziale, come lo stadio possa essere luogo in cui assistere ad avvenimenti agonistici, ma non solo: luogo di incontri e scambio di esperienze umane.

Con noi: 

Angelo Cito, presidente Federazione italiana Taekwondo; 

Davide Capano, collaboratore Network 'DerbyDerbyDerby' della Gazzetta dello Sport; 

suor Paola D'Auria, religiosa; 

Conduttore: Giancarlo La Vella, collaborazione di Luca Collodi 

 

25 gennaio 2021