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Mondo, Focsiv: molti preferiscono il rischio del Covid alla certezza di morire di fame - 08.05.2020

Quelli che sono rimasti. Anche con il Covid 19, per continuare la loro impresa sociale, tenere aperto l’ambulatorio o la mensa, ancora più indispensabili ora in Cina, dove tutto è partito, o in Africa e Sudamerica. A Pechino, con l’ultimo aereo disponibile, assieme a un gruppo di operatori cinesi in Italia, a fine gennaio è rientrata pure l’équipe di Ovci – La Nostra Famiglia. Un “tuffo”, con due mesi di anticipo, fra mascherine e guanti mono uso per non lasciare soli i piccoli disabili cinesi.  Nell’Est della Repubblica democratica del Congo, grazie a un progetto Focsiv si distribuiscono riso e fagioli alle prime 100 mamme che ogni giorno si presentano alla mensa. Il cibo scarseggia a Bukavu come a Muhura, in Ruanda. Con scuole e mercati chiusi migliaia di bambini in Congo e Ruanda non hanno più niente da mangiare. Si rischia «una catastrofe senza precedenti, "ma grazie a una campagna, lanciata pochi giorni fa da una Ong di Lodi, riso, fagioli, farina di mais sono già stati consegnati a circa 400 famiglie. Molti preferiscono il rischio del coronavirus alla certezza di morire di fame"

La storia. Un call center all'interno del carcere di Bollate (Milano). Gli ospiti del carcere lavorano con la cooperativa sociale 'Bee4'  a supporto di attività imprenditoriali, sostenendo progetti e clienti. Un percorso di recupero sociale che dal carcere prepara con professionalità e umanità la strada al ritorno della vita quotidiana a fine pena. 

Con noi: 

Gianfranco Cattai, presidente Focsiv - volontari nel mondo; 

Marco Girardello, responsabile personale Cooperativa “B4“ di Milano; 

Conduce: Luca Collodi 

08 maggio 2020