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Covid, sovraffollamento ospedaliero: l'esperienza degli alberghi sanitari bergamaschi e toscani - 08.04.2020

Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, sono alcune delle regioni che stanno cercando di ottimizzare le risorse presenti sui loro territori, per colmare la carenza di posti letto che nelle strutture ospedaliere ha generato una vera e propria crisi per l'alto numero di pazienti: all'inizio di marzo, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, segnalavano che i 1800 posti letti di rianimazione complessivi erano praticamente pieni per il 95%, quando normalmente il 40% di questi resta vuoto per fronteggiare eventuali emergenze o maggiori flussi di pazienti. Una crisi che fisiologicamente ha coinvolto anche i normali posti letto, dove ospitare i malati in recessione dalla malattia o che presentavano sintomi meno gravi. Una delle soluzioni trovate per decongestionare gli ospedali, ma anche per garantire nelle intenzioni, assistenza, è quella dei cosiddetti "Alberghi sanitari", ovvero come sfruttare in questo tempo di azzeramento di presenza di turisti, le stanze vuote delle strutture ricettive, allestendole a dovere. A fare scuola i modelli della  Toscana e della città di Bergamo. 

Nel frattempo. prosegue la generosità degli italiani sul fronte della donazione del sangue. Vicepresidente Nazionale Vicario della FIDAS, Federazione Italia Associazioni Donatori Sangue,  Giovanni Musso.

Con noi: 

Massimo Giupponi, Direttore dell'Agenzia per la tutela della salute di Bergamo;  

Stefania Saccardi,  Assessora alla Salute della Regione Toscana; 

Giovanni Musso, Vicepresidente Nazionale Vicario della FIDAS, Federazione Italia Associazioni Donatori Sangue; 

Con il contributo di Giancarlo Liumbruno, direttore generale del Centro Nazionale Sangue;  

Conduce: Paola Simonetti 

08 aprile 2020