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Medici e infermieri albanesi in Italia. Mons. Peragine (Valona): un gesto di solidarietà che Paesi più ricchi non hanno fatto - 01.04.2020

"Dopo il terremoto in Albania del 26 novembre scorso, ora il virus Covid-19. Una situazione già difficile, afferma mons. Peragine da Valona, che aggrava ancora di più la vita dei poveri. In particolare di tutti coloro che mangiano secondo quello che guadagnano quotidianamente dalle loro attività". "La Chiesa albanese, in questa fase della storia del Paese balcanico, è preoccupata soprattutto di questo, considerando che le attività sono ferme e lo stipendio medio di un albanese non supera i 300 euro in moneta locale". "Nonostante ciò, sottolinea mons. Peragine, l'Albania ha voluto testimoniare vicinanza al popolo italiano con l'invio di medici e infermieri. Un gesto di solidarietà e amicizia che i Paesi più ricchi non hanno fatto". 

Dal 'bullo al bullone' è il progetto di formazione della Cooperativa 'Cidiesse' di Milano, nata 30 anni fa nella parrocchia Santa Croce e insignita dell'Ambrogino d'oro 2019. "Opera, spiega il presidente Baldissarri, con i ragazzi del carcere minorile Beccaria del capoluogo lombardo e di varie comunità locali, in un'ottica di reiserimento nella società insegnando loro un lavoro". "Un lavoro oggi essenziale al tempo del Coronavirus, perchè i quadri elettrici che producono i giovani servono per alimentare le macchine medicali, compresi i ventilatori polmonari e i distributori di ossigeno del reparto di terapia intensiva Covid aperto presso la Fiera di Milano e di altri ospedali lombardi". 

Con noi: 

mons. Giovanni Peragine,  Amministratore Apostolico dell'Albania Meridionale con sede a Valona; 

Antonio Baldissarri, presidente Cooperativa Cidiesse, cooperativa di servizi; 

Conduce: Luca Collodi 

01 aprile 2020