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#coronavirus e digitale: un Vademecum dell'arcidiocesi di Torino per orientarci

"In questo momento di pandemia il digitale ci permette di mantenere alcuni elementi fondamentali della nostra vita quotidiana, elementi come il lavoro, lo studio, la preghiera che ci definiscono come persone. Allo stesso tempo però ci sta quasi 'drogando di se stesso', facendoci pensare che può sostituire tutto". La riflessione è di don Luca Peyron, direttore della Pastorale Universitaria e coordinatore del Servizio per l'Apostolato digitale della Diocesi di Torino. "Sul sito www.apostolatodigitale.it abbiamo voluto proporre un Vademecum, dove elenchiamo otto Beatitudini digitali per questo tempo di emergenza, per continuare ad avere un pensiero su ciò che stiamo facendo. Siamo in piena sovraesposizione digitale ma rischiamo il collasso della nostra capacità di scegliere. Abbiamo più tempo e ciò ha moltiplicato le nostre connessioni: ma cosa ne facciamo delle nostre relazioni?". 

"Qui al Cottolengo viviamo queste settimane di pandemia con grande impegno e grande preoccupazione per i nostri anziani", racconta sempre dal capoluogo piemnontese padre Carmine Arice, Superiore generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza. "Per il grande lavoro degli operatori non abbiamo particolari focolai tra gli ospiti della nostra residenza sanitaria assistenziale e nelle altre 16 strutture sul territorio nazionale. Nell'ospedale invece su 300 operatori ne abbiamo una trentina positivi". "Ci sono anche però testimonianze di solidarietà incredibili: persone che aspettano con ansia di finire la quarantena e avere il tampone negativo per poter tornare in servizio".

Con noi:

Don Luca Peyron, direttore della Pastorale Universitaria e coordinatore del Servizio per l'Apostolato digitale della Diocesi di Torino

Padre Carmine Arice, Superiore generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino

 

Conduce:

Fabio Colagrande

31 marzo 2020