Il Pnrr servirà davvero per ridurre le disuguaglianze?

E’ ancora polemica sul Pnrr, il piano nazionale ripresa e resilienza. Il governo in settimana darà nuovi dettagli su come spenderà i fondi europei. Sanità, istruzione e povertà i tempi caldi.

I numeri del Pnrr, pensato appunto per superare le difficoltà legate al Covid, a quella pandemia che aveva gettato l’Italia e l’Europa in una recessione tra le peggiori della loro storia: L’Istat nel 2020 confermava la caduta “eccezionale” del Pil nel 2020 dell’8,9% e rivesto al rialzo il deficit/pil al 9,6%. Quel Pnrr vale nei fatti più di 230 miliardi, 

ùDalla pandemia siamo usciti grazie ai vaccini. Ora uno studio voluto dal Parlamento europeo ci dice che il contributo decisivo nell’individuazione e sviluppo dei vaccini che hanno concorso a salvare le vite di cittadini e cittadine dalla pandemia Covid-19 in Europa e negli USA e altrove, è venuto dagli Stati, cioè dai contribuenti, che hanno messo a rischio i propri fondi ben più di quanto abbiano fatto le imprese, sia nella Ricerca e Sviluppo, sia nell’avvio delle produzione. Di questo si parlerà domani in un dibattito dal titolo "LIBERARE LA CONOSCENZA PER RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE", organizzato appunto dal Forum Disuguaglianze e Diversità.

Ospiti a Radio Vaticana, Il Mondo alla Radio

Massimo Florio, Università di Milano, Forum DD

Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative sanità

Fulvio Esposito, Università di Camerino, Forum DD

Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis

In studio Alessandro Guarasci