Libia nel caos, crisi energetica. Le emergenze nel Mediterraneo
La Libia è ancora nel caso, perché ancora disordini nel Paese nordafricano? Fino a quando resteremo schiavi delle fonti fossili?
Il Papa domenica all’angelus ha esortato “tutti a cercare nuovamente soluzioni convincenti per la Libia, con l'aiuto della comunità internazionale, attraverso il dialogo costruttivo e la riconciliazione nazionale". La situazione politiuca continua da essere quanti mai incerra. Il premier libico nominato dal Parlamento in contrapposizione al governo insediato a Tripoli, Bashagha, ha sostenuto che entrerà nella capitale "nei prossimi giorni". Intanto Il presidente del parlamento libico, Saleh, ha accusato il Governo di unità nazionale del premier Dbeibah di aizzare l'opinione pubblica contro la stessa Camera dei deputati. Venerdì della settimana scorsa, il primo luglio, un gruppo di manifestanti aveva preso d'assalto il Palazzo del parlamento nella città orientale di Tobruk, mentre altre manifestazioni si tenevano in tutte le principali città libiche.
Sul fronte dell'energia, la novità di questi giorni è che sta calando il flusso del gas che arriva dalla Russia. La Commissione Europea afferna "L'Ue si è preparata per diversi scenari per molti mesi, siamo stati in una situazione in cui abbiamo ridotto i flussi di gas russo attraverso vari gasdotti da vari contratti nel corso di diversi mesi. Ora ci sono 12 Stati membri che hanno un'interruzione totale o parziale delle loro forniture da Gazprom.
Con noi a Radio Vaticana:
Michela Mercuri, esperta di politica internazionale e autrice del libro Naufragio Mediterraneo
Il parroco di Lampedusa don Carmelo Rizzo
il presidente di Legacoop Mauro Lusetti
Alberto Cazzulani, presidente di Power Energia
In studio Alessandro Guarasci