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Agricoltura sociale, la Cia lancia Rural Social Act

Esiste un modello alternativo alle grandi multinazionali che investono in agricoltura? Ed è possibile tramite l’agricoltura rivitalizzare territori, favorire l’inclusione di soggetti svantaggiati?

Da dove arriva quello che abbiamo nel piatto? Pensate che nel mondo tre sole multinazionali governano il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci. La pandemia ci ha fatto capire che la produzione va diversificata e soprattutto ci ha fatto riscoprire il valore delle produzioni locali. Oggi facciamo un viaggio nell’agricoltura sociale, che unisce produzioni spesso a chilometri zero, inclusioni di soggetti svantaggiati e lotta al malaffare. Qualche giorno fa, la Cia Confederazione italiani agricoltori ha lanciato Rural Social Act. Il progetto si inserisce nel Piano triennale di contrasto al caporalato e vede Cia come capofila, insieme a 30 partner, tra Reti Nazionali, cooperative, consorzi, Ong e associazioni. Ma sono tante le esperienze di agricoltura sociale, che ormai da anni caratteriazzano soprattutto le aree interne. 

Con noi a Radio Vaticana:

Corrado Franci, Rural Social Act.

Ilaria Signoriello,  Rural Social Act.

Donato De Marco, Consorzio Sale della Terra

Giovanni Lo Iacono, cooperativa Livatino

- Trasmissione di Alessandron Guarasci

 

15 ottobre 2021