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Le scarpe della Lidl: sneaker che fanno diventare ricchi i poveri falsando la realtà - 19.11.2020

Scarpe della Lidl a 13 euro andate a ruba dopo file estenuanti in tempo di pandemia e rivendute sul Web a prezzi maggiorati. "Veniamo da una stagione, spiega Luca Crippa, teologo ed esperto di marketing, dove l'avere spiega l'essere. Una stagione che il Papa vuole ripensare, con l'essere che deve prevalere sull'avere". "Le persone che hanno comprato queste scarpe le hanno inserite in un progetto di vita, quello dell'apparire con un articolo alla moda o di rivenderle a prezzo maggiorato". "E' la mentalità che porta a cogliere tutte le opportunità che si presentano, un po' come avviene nel gioco d'azzardo, ma all'origine dell'operazione di marketing del discount tedesco, c'è il fatto che alcuni personaggi famosi della rete si sono mostrati sui social indossando queste scarpe. Il ricco ha di fatto indossato le scarpe da povero facendole diventare da ricco, distorcendo e sfruttando il significato della povertà". 

"Un fenomeno, quello delle scarpe della Lidl, afferma il sociologo Franco Garelli, che segna la corsa ad accaparrarsi dei simboli nei quali riconoscersi a livello globale, esprimendo un'appartenenza". "Un prodotto, così come avvenuto in altri Paesi europei, che identifica, che fa esistere nel mondo globalizzato". "Un simbolo, che si inserisce in altri simboli identitari promossi da vari gruppi sociali, come, ad esempio, l'ecologia di Greta". 

Con noi: 

Luca Crippa, scrittore, consulente editoriale, teologo, membro del Centro culturale ‘Synesio’ di Milano,  società di marketing per Enti di ispirazione cattolica e Terzo settore; 

Franco Garelli, sociologo, scrittore, docente di Sociologia della Religione presso l’Università di Torino; 

conduce: Luca Collodi, collaborazione Lorenzo Ottaviani.

 

19 novembre 2020