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La povertà da Covid attacca il ceto medio. Inaugurato a Roma un centro per i minori della periferia cittadina - 19.11.2020

Le richieste di aiuto hanno ripreso a salire in modo importante nei principali servizi di assistenza attivati da Caritas Ambrosiana per arginare la crisi sociale seguita alla pandemia. Dalla metà di ottobre a oggi, in un mese esatto, hanno ricevuto la tessera a punti, con la quale si può fare la spesa gratuitamente negli Empori e nelle Botteghe solidali 672 nuove famiglie, che hanno fatto salire così ad oltre 9mila i beneficiari di questa rete di protezione che si era dimostrata fondamentale giù nel corso del lockdown di primavera. "Per non far collassare il sistema sanitario e assicurare le cure a tutti coloro che ne hanno bisogno è necessario tenere d’occhio la curva dei contagi. Occorre però guardare anche alla curva del malessere sociale che le restrizioni inevitabilmente creano e che purtroppo pagano, come abbiamo imparato nel primo lockdown, i lavoratori meno qualificati, con contratti più deboli o nessun contratto, in una parola i più poveri e meno tutelati, spiega Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana. L’andamento delle richieste di aiuto ai servizi Caritas è solo un indice di questa sofferenza sociale. Per contrastarla avremo bisogno sempre di più dell’aiuto di tutti". 

Inaugurato a Roma, sulla via Palmiro Togliatti, un nuovo Centro, "La fonte di Ismaele" dedicato al sostegno e all'ascolto dei minori. L'opera è stata realizzata dall'Istituto di Medicina Solidale con il sostegno dell'Elemosineria Apostolica e dell'associazione 'Dorean Dote' ed è dedicata al gesuita padre Paolo Dall'Oglio. "Oggi, spiega la dottoressa Lucia Ercoli, responsabile dell'Istituto di Medicina Solidale, troppi piccoli 'Ismaele' sopravvivono nel deserto delle periferie delle nostre città. Per molti di questi bambini la strada è il luogo dove crescere". "Per cercare di lenire questa sofferenza, grazie alla disponibilità  di una struttura che ci è stata data in comodato d'uso dalle suore salesiane, nella scuola Don Bosco sulla Palmiro Togliatti, quindi proprio all'interno di un contesto educativo che da anni assicura questa attenzione all'infanzia. Un luogo in cui il bambino sia ascoltato sotto diversi aspetti, perché la povertà peggiore di un bambino povero è quello di non essere ascoltato. E il mancato ascolto della persona di età minore, colpisce tutta l'infanzia. In Italia c'è ancora tanta strada da fare rispetto a questo".

“Umanità al bivio: l’emergenza che divide, la fraternità che unisce”, è il titolo del dossier Novembre 2020 della Caritas diocesana di Benevento. Il Report registra un forte aumento delle richieste di aiuto economico. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria ad oggi sono oltre un migliaio le persone assistite dalla Caritas. Il 60% di questi è composto da piccoli imprenditori, lavoratori in cassa integrazione, pensionati e commercianti. "Una situazione generale, afferma il direttore di Caritas Benevento don Nicola de Blasio,  che mostra un incremento della povertà che sta interessando il ceto medio colpito dalla pandemia". "I mesi di emergenza non hanno modificato la tendenza che vede ai primi posti tra le problematiche espresse, quelle relative alla mancanza di lavoro ed al conseguente stato di deprivazione economica. A seguire si collocano i problemi familiari che si acuiscono quando ci si trova in condizioni di disagio diffuso e le difficoltà abitative".

Con noi: 

Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana; 

Lucia Ercoli, coordinatore di Medicina Sociale; 

don Nicola De Blasio, direttore Caritas Benevento; 

conduce. Luca Collodi, collaborazione di Lorenzo Ottaviani.

 

19 novembre 2020