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La piaga del lavoro minorile: i bambini domestici, schiavi invisibili - seconda parte

Lo sfruttamento dei bambini nel lavoro è una piaga che viola tutte le carte internazionali sottoscritte per garantire pieno diritto di vera infanzia ai minori, a cui dovrebbero essere garantiti gioco, istruzione, benessere economico, psicologico e affettivo, tutela della salute e della propria incolumità. Invece, molti, moltissimi lavorano nei campi, usurano i loro corpi precocemente facendo e trasportando mattoni o consumano le loro vite nei laboratori tessili reclusi per molte ore al giorno in ambienti pericolosi, angusti, insalubri, ambienti spaventosi come lo sono le miniere dove spesso sono costretti a calarsi per estrarre ogni sorta di materia prima che arricchirà il mercato globalizzato. Sono 152 milioni i bambini e i ragazzi tra i 5 e i 17 anni che, nel mondo, sono coinvolti in varie forme di sfruttamento lavorativo. I dati dell'Ilo ci ricordano anche che molti di loro vivono in contesti di guerra e di disastri naturali nei quali lottano per sopravvivere, in strada, fra le macerie. Senza contare quella fetta di infanzia che viene reclutata per imbracciare le armi combattere nelle guerre volute dagli adulti. Altri, invece, più silenziosamente, rischiano la vita lì dove i riflettori dei media non possono concentrarsi, se non nei casi clamorosi: sono le dimore dei benestanti dove spessissimo i bambini vengono mandati a lavorare come domestici da famiglie spesso poverissime, anche prima dei 10 anni. 

 

Con noi: 

Andrea Iacomini - Portavoce Unicef Italia 

Rossella Panuzzo
- Ufficio stampa Terre des Hommes 


Conduce: Paola Simonetti 

12 giugno 2020