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Focus sulla colonna vertebrale: quando intervenire chirurgicamente - Al via la raccolta fondi per il Centro Nazionale di Disabilità Pediatrica al Gemelli

Focus sulla neurochirurgia per capire cos’è e in quali casi entra in campo. Ci conduce in questo territorio della medicina il neurochirurgo, professor Fabio Papacci, ricercatore presso l’Università Cattolica Sacro Cuore. “La neurochirurgia è una branca della medicina che si occupa delle patologie del sistema nervoso centrale e periferico, cioè tutto ciò che riguarda le problematiche, diciamo, usando termini familiari, del cervello, del midollo spinale, dei nervi periferici e degli involucri che avvolgono gli stessi. Nei decenni passati la neurochirurgia era un po’ considerata come una branca di frontiera, dove affrontare una chirurgia in determinati settori poteva far pensare ad un qualcosa di estremamente azzardato o quasi impossibile. Per fortuna, non è più così. La chirurgia, in generale, del sistema nervoso è una chirurgia fattibile e accessibile. Ovviamente – prosegue il professor Papacci – vanno fatte determinate considerazioni per quanto riguarda determinate aree del sistema nervoso stesso. Quello che riguarda più largamente la popolazione, proprio a livello numerico, sono quelle patologie che, comunemente, possono essere definite come i dolori della colonna, la lombalgia o la cervicale, come viene chiamata in senso comune, che penso abbiano afflitto la stragrande maggioranza di tutti coloro che ci ascoltano. Il neurochirurgo ha un ruolo n pochino particolare, nel senso che spesso viene considerato come l’ultima spiaggia. Il fatto che si vada da chirurgo vuol dire che ormai si è disperati e si è provato un pochino tutto. Dipende dalla situazione e anche dal neurochirurgo. Nel senso che il neurochirurgo è un po’ un regista che deve lavorar assolutamente in comune accordo sia con le problematiche e le esigenze del paziente, che con una serie di professionisti che possono aiutare a cercare di migliorare la qualità della vita del paziente”.

E’ partita una campagna di raccolta fondi sulle rete Rai per la realizzazione del Centro nazionale di Disabilità Pediatrica al Gemelli. E‘ possibile donare 2 o 5 euro con il numero solidale 45587 fino al 27 aprile. Cosa offrirà il Centro? Risponde il professor Eugenio Maria Mercuri, direttore della Neuropsichiatria Infantile del Gemelli, coordinatore del Progetto. “L’obiettivo è quello di avere un centro che corrisponda alle esigenze delle famiglie. Questo Centro è fortemente voluto da tantissime associazioni di famiglie con bimbi disabili dove la disabilità, per una volta, non è legata ad una causa specifica, ma è vista, invece, come un elemento comune a tantissime patologie di tipo genetico, altre legate a malattie neurologiche o a bambini nati pretermine e così via. Tutte queste famiglie hanno dei bambini con una disabilità e con delle patologie complesse che, quindi, richiedono l’intervento di tantissimi specialisti. Queste famiglie sentono la necessità non solo di avere un centro dove tutti questi specialisti sono presenti, ma anche di qualcuno che li guidi e coordini le attività di tutte queste persone coinvolte nella cura dei loro figli. Le famiglie ogni giorno – prosegue il professor Mercuri – sono sottoposte ad una serie di visite, ma poi anche ad interazioni col territorio, con la burocrazia e, quindi, il nostro Centro vorrebbe essere il punto, il centro di tutte queste cose. E aiutiamo le famiglie non solo per quello che riguarda i percorsi più facili e semplificati in ospedale, ma anche per quello che riguarda uno Sportello per interagire col territorio, con le aziende locali sanitarie, per favorire tutte queste cose. Sono importantissime per le famiglie, e molte, sono faticose.

E al Bambino Gesù c’è un Centro per le malformazioni craniofacciali, fra queste la labiopalatoschisi, comunemente conosciuta come ‘labbro leporino’. Ci racconta l’attività del Centro il professor Mario Zama, responsabile di chirurgia plastica e maxillo-facciale dell’Ospedale Pediatrico romano.

(Eliana Astorri)

 

 

28 marzo 2019