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Angelus 30 ottobre 2022

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Prima dell’Angelus, il Papa ha commentato l’incontro tra Gesù e Zaccheo al centro della Liturgia di questa domenica, e sottolineato che i cristiani non possono avere verso se stessi e gli altri, se hanno sbagliato, “uno sguardo dall’alto, che giudica, disprezza ed esclude”. Perché lo sguardo di Dio è sempre di amore, non si ferma agli errori del nostro passato, “ma con misericordia cerca la sua creatura per salvarla”. Lo sguardo dei cristiani e della Chiesa, ha detto, deve sempre abbracciare dal basso e cercare “chi è perduto, con compassione”, come quello di Gesù verso Zaccheo. A volte rivolgiamo anche a noi stessi, uno sguardo che giudica, quando “ci sentiamo inadeguati e ci rassegniamo”, e non cerchiamo invece “l’incontro con Gesù” che guarda “con infinita fiducia a ciò che possiamo diventare”. Chiediamo a Maria il dono “di uno sguardo nuovo su di noi e sugli altri”. 

 

30 ottobre 2022