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Discorso di chiusura del Congresso dei leader religiosi

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Al termine del settimo Congresso dei leader religiosi, il Papa interviene riprendendo i punti centrali della Dichiarazione congiunta che impegna i rappresentanti mondiali delle diverse fedi. Il Papa si dice grato del percorso compiuto, ancora più prezioso, “in un periodo tanto difficile, su cui grava, oltre alla pandemia, l’insensata follia della guerra”. Ribadisce, il Papa, ciò che la Dichiarazione finale afferma e cioè la totale estraneità dello spirito religioso ad ogni forma di estremismo, va sempre tutelata invece la libertà religiosa. Il dialogo tra le religioni, prosegue, è essenziale, "è una via comune di pace e per la pace, e come tale è necessaria e senza ritorno (...) è un servizio urgente e insostituibile all’umanità.

Papa Francesco esorta poi a guardare al bene dell’essere umano più che agli obiettivi economici, agli interessi nazionali, energetici e militari e ribadisce che la pace è frutto della fratellanza: "Noi, che crediamo nel Creatore di tutti, dobbiamo essere in prima linea nel diffondere la convivenza pacifica. La dobbiamo testimoniare, predicare, implorare. Perciò la Dichiarazione esorta i leader mondiali ad arrestare ovunque conflitti e spargimenti di sangue, e ad abbandonare retoriche aggressive e distruttive. Vi preghiamo, in nome di Dio e per il bene dell’umanità: impegnatevi per la pace, non per gli armamenti! Solo servendo la pace il vostro nome rimarrà grande nella storia".

15 settembre 2022