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Udienza ai membri della Società degli studenti svizzeri

Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano

Questa mattina il Papa ha ricevuto 160 membri della Società degli studenti svizzeri, la più grande associazione scolastica del Paese, invitandoli ad essere sempre, ad ogni età, “cercatori del vero, del bene e del bello”.   “Studiare è un cammino” che dura tutta la vita, spiega Francesco a studenti ed ex studenti di tutte le età, pellegrini a Roma per i 75 anni della canonizzazione di san Nicola di Flue, patrono della Svizzera e della loro associazione, anche se uno studio specifico ha tempi delimitati.

Ma lo studio come atteggiamento umano può essere coltivato sempre. Anzi, tanto più è nobile e piacevole quanto più è libero, gratuito, non soggetto a fini di utilità. In questo senso essere studente significa avere voglia di imparare, di sapere, non considerarsi già arrivati. Essere in cammino. Avere lo spirito del discepolo, sempre, ad ogni età.

In questo però bisogna essere accompagnati da maestri consapevoli della grande responsabilità dell’educazione.

Educare è accompagnare un uomo, una donna nella sua “nascita” come persona, nel suo “venire al mondo”, nel suo “venire alla luce”. Gesù Cristo è il più grande educatore della storia: con l’amore del Padre e l’azione dello Spirito Santo ci fa nascere “dall’alto”, come disse a Nicodemo. Fa uscire l’uomo nuovo dall’involucro dell’uomo vecchio. Ci libera dalla schiavitù dell’io e ci apre alla pienezza di vita in comunione con Dio, con gli altri, con le creature, e anche con noi stessi.

12 settembre 2022