Cerca

Medio Oriente, Francesco: il dialogo costruisce la pace, non la guerra e il terrorismo

All'udienza generale, il Papa prega per le vittime della guerra fra Israele e Palestina e chiede che gli ostaggi vengano subito rilasciati: "È diritto di chi è attaccato difendersi, ma sono molto preoccupato per l’assedio totale in cui vivono i palestinesi a Gaza, dove pure ci sono state molte vittime innocenti". Gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto ma alimentano l’odio, la violenza e la vendetta e fanno solo soffrire i due popoli

Antonella Palermo - Città del Vaticano

“Il Medio Oriente non ha bisogno di guerra ma di pace, di una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sul coraggio della fraternità”

Appello di Papa Francesco alla pace, dopo la catechesi all'udienza generale di questo mercoledì 11 ottobre, per una regione che sta vivendo la recrudescenza feroce della guerra. Il Pontefice continua a seguire "con dolore e apprensione quanto sta succedendo in Israele e Palestina" e, di fronte a tante persone uccise e altre ferite, prega "per quelle famiglie che hanno visto trasformare un giorno di festa in un giorno di lutto". E aggiunge la richiesta "che gli ostaggi vengano subito rilasciati".

Terrorismo ed estremismi non aiutano 

La preoccupazione del Papa è anche per chi vive nella Striscia di Gaza.

È diritto di chi è attaccato difendersi, ma sono molto preoccupato per l’assedio totale in cui vivono i palestinesi a Gaza, dove pure ci sono state molte vittime innocenti. Il terrorismo e gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto tra israeliani e palestinesi, ma alimentano l’odio, la violenza e la vendetta e fanno solo soffrire gli uni e gli altri. 

Governo d'emergenza in Israele, Gaza al buio

E mentre il Papa ricorda, nella sua catechesi in piazza San Pietro, le popolazioni che vivono in guerra - ha citato la situazione del Sudan in riferimento alla figura di Bakhita, così come ancora una volta non ha dimenticato l'Ucraina martoriata - le notizie di morte e distruzione continuano a giungere da Israele e Palestina. Israele afferma di aver trovato almeno 40 bimbi uccisi tra le circa 200 persone trucidate nel kibbutz di Kfar Aza. "Israele sta colpendo Gaza come mai prima d’ora" ha detto il generale Omer Tishler, capo di staff dell'aviazione militare israeliana, ribadendo che l'offensiva non ha come obiettivo i civili.  Sono oltre mille le vittime nella Striscia, altrettante quelle in Israele, mentre i raid non si fermano da entrambi le parti, colpito anche un palazzo ad Ashkelon. Gli Stati Uniti, intanto, starebbero coordinando un piano per offrire un passaggio ai cittadini fuori Gaza che rischiano di rimanere intrappolati nel conflitto. “L’Europa è con Israele, vittima di un atto di guerra”, ha affermato la presidente della Commissione Ue, Von der Leyen, ma ha aggiunto che “il sostegno umanitario al popolo palestinese non è in discussione”. Migliaia di sfollati al valico di Rafah stanno tentando la fuga per l’Egitto che le autorità egiziane hanno deciso però di chiudere fino a nuovo avviso, dopo un nuovo attacco israeliano sulla frontiera. Da Il Cairo la proposta di una tregua per inviare aiuti nella Striscia che dal pomeriggio di oggi è anche completamente al buio dopo la distruzione dell’unica centrale elettrica. Intanto il premier Netanyahu ha ottenuto il mandato per formare un governo di unità nazionale con Gantz e fronteggiare l'emergenza. Infine la portaerei americana Gerald R.Ford è arrivata nel Mediterraneo orientale e in Israele è atterrato il primo aereo con munizioni statunitensi, operazione che ha trovato il dissenso di Mosca. Tra le migliaia di vittime anche 9 membri dello staff dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, uccisi dai raid su Gaza e altri 5 operatori della Croce Rossa Internazionale. 

Ultimo aggiornamento ore 19.00

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

11 ottobre 2023, 10:00