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Francesco: lo Spirito Santo rimane con noi e ci ricorda che siamo figli amati di Dio

Lo Spirito Santo è il nostro consolatore e l'avvocato che non ci lascia mai soli e ci difende dalle accuse del mondo, perfino da noi stessi e soprattutto dal diavolo che "fa di tutto per farci sentire incapaci e infelici". Papa Francesco ne parla al Regina Caeli di questa domenica raccomandando ai fedeli di prestare ascolto alla Sua voce

Adriana Masotti - Città del Vaticano

"Lo Spirito Santo non ci lascia soli mai, sta vicino a noi, come un avvocato che assiste l’imputato stando al suo fianco". È a Lui, che nel brano del Vangelo di questa domenica viene indicato come il Paraclito, che Papa Francesco dedica la sua catechesi al Regina Caeli. Spiega che Paraclito significa sia consolatore sia avvocato e afferma che Egli con la sua vicinanza ci aiuta a "difenderci di fronte a chi ci accusa". (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. (Gv 14,15-17)”

Lo Spirito “rimane presso di voi e sta in voi”, dice Gesù 

La vicinanza dello Spirito Santo è il primo aspetto su cui il Papa invita a riflettere. Lo Spirito Santo, afferma il Papa, "è un compagno di vita, una presenza stabile", ha pazienza con noi anche quando sbagliamo, ci ama e non ci lascia soli nelle difficoltà.

Anzi, se ci troviamo nella prova, lo Spirito Santo ci consola, portandoci il perdono e la forza di Dio. E quando ci mette di fronte ai nostri sbagli e ci corregge, lo fa con gentilezza: nella sua voce che parla al cuore ci sono sempre il timbro della tenerezza e il calore dell’amore. Certo, lo Spirito Paraclito è esigente, perché è un amico vero, un amico fedele, che non nasconde nulla, che ci suggerisce cosa cambiare e come crescere. Ma quando ci corregge non ci umilia mai e non infonde mai sfiducia; al contrario, ci trasmette la certezza che con Dio ce la possiamo fare, sempre. Questa è la sua vicinanza.

È il nostro avvocato e ci difende dalle accuse

Lo Spirito Santo come avvocato ci difende e lo fa anche di fronte a noi stessi "quando non ci vogliamo bene e non ci perdoniamo", prosegue Francesco, quando ci sentiamo dei falliti, quando ci sentiamo respinti dal mondo, perché non corrispondiamo ai suoi modelli e "di fronte al diavolo, che è per eccellenza l’“accusatore” e il divisore e fa di tutto per farci sentire incapaci e infelici". Lo Spirito ci aiuta a rispondere a chi ci accusa ricordandoci "tutto ciò che Gesù ci ha detto”, permettendoci, dunque, "di rispondere al diavolo accusatore non con parole nostre, ma con le parole stesse del Signore".

Soprattutto ci ricorda che Gesù parlava sempre del Padre che è nei cieli, ce lo ha fatto conoscere e ci ha rivelato il suo amore per noi, che siamo i suoi figli. Se invochiamo lo Spirito, impariamo ad accogliere e ricordare la realtà più importante della vita, che ci protegge dalle accuse del male. E qual è questa realtà più importante della vita? Siamo figli amati di Dio.

Prestiamo ascolto alla voce dello Spirito

Papa Francesco si chiede se preghiamo spesso lo Spirito, se ci ricordiamo di Lui e prestiamo ascolto alla sua voce "sia quando ci incoraggia sia quando ci corregge", se di fronte ai "tribunali della vita" rispondiamo con le parole di Gesù. "Ci ricordiamo che siamo figli amati di Dio?" domanda ancora e conclude: "Maria ci renda docili alla voce dello Spirito Santo e sensibili alla sua presenza".

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14 maggio 2023, 12:16

Cos’è il Regina Coeli ?

L’antifona Regina Coeli (o Regina Caeli) è una delle quattro antifone mariane (le altre sono l’Alma Redemptoris Mater,  l’Ave Regina Coelorum e il Salve Regina).

Fu Papa Benedetto XIV, nel 1742, a prescrivere che venisse recitata al posto dell’Angelus e stando in piedi, come segno di vittoria sulla morte, durante il Tempo Pasquale, cioè dalla domenica di Pasqua fino al giorno di Pentecoste.

Viene recitata, come l’Angelus, tre volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno e al tramonto, per consacrare la giornata a Dio e a Maria.

Questa antica antifona risalirebbe, secondo una pia tradizione,  al VI o al X secolo, mentre la sua diffusione è documentata dalla prima metà del XIII secolo, quando viene inserita nel Breviario francescano. È composta da quattro brevi versi ciascuno dei quali si conclude con l’Alleluia, ed è la preghiera che i fedeli rivolgono a Maria, Regina del Cielo, per gioire con lei della resurrezione di Cristo.

Papa Francesco, il 6 aprile 2015, proprio durante la recita del Regina Coeli nel giorno successivo alla Pasqua, ha consigliato quale deve essere la disposizione del cuore quando si recita questa preghiera:  

“… ci rivolgiamo a Maria invitandola a rallegrarsi, perché Colui che ha portato in grembo è risorto come aveva promesso, e ci affidiamo alla sua intercessione. In realtà, la nostra gioia è un riflesso della gioia di Maria, perché è Lei che ha custodito e custodisce con fede gli eventi di Gesù. Recitiamo dunque questa preghiera con la commozione dei figli che sono felici perché la loro Madre è felice”.

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