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In udienza dal Papa la comunità del Pontificio Collegio Pio Latino Americano In udienza dal Papa la comunità del Pontificio Collegio Pio Latino Americano  (Vatican Media)

Francesco al Collegio Latinoamericano: siate pastori, non chierici di Stato

"Stare con Gesù e uscire per annunciarlo": è il senso dell’essere “discepoli e missionari” di cui parla Francesco incontrando membri del Collegio Pío Latinoamericano, in cui si sperimenta la vera ricchezza: la diversità. L'invito alla vicinanza ai più deboli. La preghiera rinnovata alla Madonna di Guadalupe con una raccomandazione: "La sera prestate attenzione a Dio, non al cellulare"

Fausta Speranza – Città del Vaticano

"Chiediamo alla Madonna di Guadalupe di aiutarci nel cammino di ‘discepolato-apostolato’ che ci sta plasmando con suo Figlio, di accompagnarci in questo vitale itinerario di ‘andata e ritorno’ che parte da Gesù verso i fratelli, torna con i fratelli per incontrare Gesù". Sono parole del Papa nel discorso in spagnolo alla comunità del Pontificio Collegio Pio Latinoamericano ricevuta stamane in udienza.  

La ricchezza della diversità

Papa Francesco parla degli anni di formazione al Collegio come di “un tempo di grazia” che il Signore concede “per approfondire la  formazione, non solo a livello intellettuale e accademico, ma anche per sperimentare la ricchezza e la diversità della Chiesa universale”. Si tratta - aggiunge a braccio - della vera ricchezza. In particolare, il Papa ricorda che questa ricchezza e diversità caratterizza anche i popoli dell'America Latina, dove tornano quanti concludono il percorso di formazione al Collegio per continuare ad essere pastori del gregge che la Chiesa affida loro. Il Papa raccomanda di essere "pastori per la gente e non chierici di Stato".

L’esempio dei primi cristiani

Anche i primi cristiani provenivano da popoli e culture diverse, ricorda il Papa sottolineando che è stato lo Spirito Santo, disceso su di loro, a farli avere «un cuore solo e un'anima sola» (At 4,32), parlare la stessa lingua - la lingua dell'amore - e essere discepoli e missionari di Gesù fino i confini della terra (cfr Mt 28,19). Proprio pensando all'apostolo Andrea, di cui si celebra la liturgia il 30 novembre, Francesco si sofferma su due termini: discepoli e missionari, innanzitutto spiegando:

Che Gesù abbia voce attiva in ogni nostra decisione! Siamo suoi ministri, gli apparteniamo e lui ci ha chiamati a “stare con lui”. Questo è ciò che significa essere suoi discepoli.

La raccomandazione

Il richiamo del Papa è preciso: non dimenticare di rivolgere il pensiero a Dio:

Riposare un po' alla Sua presenza e raccontargli tutto quello che hai vissuto

Attenti a Dio, non al cellulare

Nella certezza che “il Signore sa di cosa abbiamo bisogno e ha una parola da dirci in ogni occasione”, il Papa raccomanda:

Sta attento, a Lui, non allo schermo di un cellulare.  

Il Papa parlando a braccio confida:

Mi fa molto male quando vedo che un prete buono e laborioso si stanca e si dimentica di andare al tabernacolo, e va a dormire perché è stanco. Ha ragione, deve dormire, ma prima salutalo, giusto? Non essere scortese... Oppure quante volte scappano sullo schermo di un cellulare? Lo schermo del cellulare ci ingombra di cose. Per favore, non essere dipendente da quel mondo di fuga. Non essere dipendente. Ci sono vari passaggi che ti tolgono le forze. Sii dipendente dall'incontro con Gesù, e Lui sa di cosa abbiamo bisogno e ha una parola da dirci in ogni occasione.

No alla mondanità spirituale 

Francesco esorta pure a "non negoziare mai la pastoralità"

Pastori del Popolo di Dio, non chierici di Stato. Non cadete nel clericalismo, che è una delle peggiori perversioni. State molto attenti, il clericalismo è una forma di mondanità spirituale. Il clericalismo è deformante, è corrotto, e ti porta a una corruzione, una corruzione inamidata, con il naso all'insù, che ti separa dal paese, ti fa dimenticare il paese da cui vieni. Timoteo gli disse, scusa... Paolo disse a Timoteo: Ricorda tua madre e tua nonna, cioè torna alle tue radici, non dimenticare tua madre e tua nonna. Lo dico a ciascuno di voi. Tornando al gregge da dove siamo stati presi.  

Allontanandosi dalla gente c'è il rischio - dice il Papa - di cadere nella "piaga del clericalismo".

Pastori del popolo, non chierici di stato. Chiedi la grazia di saper stare sempre davanti, in mezzo e dietro la gente, coinvolto con la gente da cui Gesù ti ha preso.

La festa di Sant'Andrea

Nell’imminenza della festa di Sant’Andrea, il 30 novembre, il Papa ricorda che Andrea fu uno dei primi discepoli di Gesù sottolineando che “di fronte alla sua preoccupazione di sapere chi fosse il Maestro e al suo invito "Venite e vedrete", andò, vide dove abitava e quel giorno rimase con lui. “Fu lì che la sua vita cambiò radicalmente”. Un incontro con il Signore da rinnovare quotidianamente:

…condividiamo la sua Parola, restiamo in silenzio davanti a lui per vedere cosa ci dice, cosa fa, come si sente, come tace, come lui ama. Che sia "Verbo" nella nostra vita e, se mi permettete l'immagine, che "si coniughi" in noi e attraverso di noi. Non impediamogli di agire in prima Persona nel nostro ministero.

L’inquietudine del missionario

“L'incontro di Andrea con Gesù non lo ha lasciato calmo”:  così Francesco mette in luce che piuttosto l’incontro lo ha trasformato: "Non era più lo stesso di prima, e poteva solo andare ad annunciare ciò che aveva vissuto. E la prima persona che trovò a dirglielo fu suo fratello, Simon Pietro: 'Abbiamo trovato il Messia - gli disse—, e lo condusse là dov'era Gesù. In questo modo, Andrea 'ha debuttato' come missionario".

Da qui l’incoraggiamento:

Ci aspettano anche i nostri fratelli e sorelle, soprattutto quelli che non hanno ancora sperimentato l'amore e la misericordia del Signore, perché possiamo annunciare la Buona Novella di Gesù e condurli a Lui. Uscite, muovetevi, portate la gioia di il Vangelo, cioè essere missionari.

Essere e uscire

Stare con Gesù e uscire per annunciarlo. Due verbi: "essere" e "uscire" su cui il Papa si sofferma:

Questo è il significato della nostra vita. È un percorso "andata e ritorno", che ha Gesù come punto di partenza e di arrivo. Non dimentichiamo che "stare" con Gesù e "uscire" per annunciarlo è anche stare con i poveri, con i migranti, con gli ammalati, con i carcerati, con i più piccoli e dimenticati della società, per condividere con loro vita e annunciare l'amore incondizionato di Dio. Poiché Gesù è presente in quei fratelli e sorelle più vulnerabili, lì ci aspetta in modo speciale.

La preghiera

Carissimi chiediamo alla Madonna di Guadalupe di aiutarci nel cammino di "discepolato-apostolato" che ci sta plasmando con suo Figlio, di accompagnarci in questo vitale itinerario di "andata e ritorno" che parte da Gesù verso i fratelli, tornare con i fratelli per incontrare Gesù. E supplichiamo l'apostolo Sant'Andrea di intercedere per noi.

L’augurio di un felice percorso di formazione, con l’invito ribadito da Papa Francesco: "Non dimenticatevi di pregare per me".

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28 novembre 2022, 11:09