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Il Papa all’estremo Nord, tappa a Iqaluit per l’incontro con gli Inuit

Francesco ha lasciato intorno alle 13 (ora canadese) Québec per partire verso la capitale dello Stato di Nunavut, dove è atterrato intorno alle 15.40. Incontro privato con un gruppo di ex alunni degli istituti residenziali presso la Nakasuk Elementary School e, poi, nello spiazzale con giovani e anziani. Subito dopo il congedo e la partenza per Roma

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Trecento chilometri a sud del Circolo Polare Artico, sud-est dell’isola di Griffin, vicino alla foce del fiume Sylvia Grinnell. D’inverno la temperatura media si aggira attorno ai 25 gradi sotto zero, le minime possono scendere spesso al di sotto dei 40 gradi. È Iqaluit, la capitale del territorio di Nunavut, il cui nome in lingua inuktitut significa “luogo di molti pesci”. Qui si conclude oggi il “pellegrinaggio penitenziale” di Papa Francesco in Canada.

Insieme agli ex alunni delle scuole residenziali

Ultima tappa prima della partenza a Roma, per incontrare - dopo Métis e First Nations - la più grande comunità di Inuit (circa 3.900 membri su quasi 8 mila abitanti), popolazione indigena delle coste dell’America, distribuita dalla Groenlandia all’Alaska, e presente anche all’estremità della penisola dei Ciukci, in Siberia. A Iqaluit Papa Francesco ha avuto anche un colloquio in forma riservata con un gruppo di ex alunni delle scuole residenziali, dove nello scorso secolo si sono consumati abusi psicologici e spirituali a danno di bambini indigeni, vittime di “devastanti” politiche di assimilazione che hanno visto responsabilità anche da parte della Chiesa.

Francesco con gli ex alunni delle scuole residenziali
Francesco con gli ex alunni delle scuole residenziali

Un volo di circa 3 ore 

Nella ex baia per la caccia delle balene, ex base aerea militare degli Usa, dove a causa del permafrost, il sottosuolo perennemente congelato, nessuna pianta supera i 20 cm di altezza, il Pontefice è arrivato intorno alle 15.40, ora canadese. Aveva lasciato Québec alle 12.57. L’aereo papale ha sorvolato per circa tre ore laghi e colline, la tundra e la famosa “strada verso il nulla”, un lungo viale così chiamato dagli abitanti di Iqaluit perché non porta da nessuna parte. Nel locale aeroporto il Papa è stato accolto dal vescovo di Churchill-Hudson Bay, monsignor Anthony Wiesław Krótki, Omi, e da cinque autorità locali, tra cui una donna indigena.

Pellegrino per la guarigione 

Iqaluit, Frobisher Bay dal 1955 al 1987, è probabilmente una delle mete della terra più lontane mai toccate dal Papa in un viaggio apostolico. Jorge Mario Bergoglio, come ha detto stamane alla delegazione di autoctoni del Québec incontrati in Arcivescovado, vi si è recato “come pellegrino, con le mie limitate possibilità fisiche” perché “si prosegua nella ricerca della verità, si progredisca nel promuovere percorsi di guarigione e di riconciliazione, perché si vada avanti a seminare speranza per le future generazioni di indigeni e di non indigeni”.

Una veduta di Iqaluit
Una veduta di Iqaluit

Dialogo riservato

L'incontro con il gruppo di ex alunni degli istituti residenziali - al quale era presente anche la governatrice generale del Canada, Mary May Simon - si è svolto in meno di un'ora nella Nakasuk Elementary School, una delle quattro scuole primarie della città. Un edificio dalla forma ispirata a un igloo, bianco, trapezoidale, ermetico, con pochissime finestre, tutte a oblò. È stato costruito con un blocco in fibra di vetro nel 1973 e intitolato al primo residente stabile di Iqaluit, un inuk nato nei territori del Nord-Ovest, ricordato come fondatore della capitale di Nunavut negli anni ’70. Quando cioè, andata via l’aviazione americana va via, l’allora Frobisher Bay diventa centro amministrativo, di comunicazione e trasporto del governo canadese per l’Artico orientale. Nel 1976, l’Inuit Tapirisat of Canada (ITC) propone la creazione del territorio di Nunavut, “la nostra terra” in lingua inuktitut. Nel 1987, l’insediamento torna al suo nome originale.

La Nakasuk Elementary School, dove avverrà l'incontro del Papa con gli ex alunni delle scuole residenziali
La Nakasuk Elementary School, dove avverrà l'incontro del Papa con gli ex alunni delle scuole residenziali

A Iqaluit l'accordo di rivendicazione di terre indigene 

La città viene ricordata anche come teatro della firma, nel maggio del 1993, del più importante accordo di rivendicazione di terre indigene nella storia del Canada, il Nunavut Land Claims Agreement. Dopo la divisione dei Territori del Nord-Ovest in due territori distinti, il 1° aprile 1999, Iqaluit diventa capitale di Nunavut e le viene concesso lo status di città dal governo federale il 19 aprile 2001. Ad Iqaluit è presente infatti la sede del governo del territorio e l’Assemblea legislativa di Nunavut. Papa Francesco ha incontrato le autorità nella Sala Vip dell’aeroporto ma solo per pochi istanti. Centro della visita è infatti l’incontro con gli ex alunni di queste scuole istituite nel 1883, dove, secondo il Rapporto della Commissione per la Verità e la Riconciliazione, pubblicato nel 2015, oltre 150 mila bambini sono morti a causa di malattie, malnutrizione, maltrattamenti e vessazioni, mirate a cancellare ogni traccia della propria cultura originaria.

Incontro con giovani e anziani

In una sala Jorge Mario Bergoglio ha ascoltato storie e testimonianze. Tutto è avvenuto lontano da telecamere e obiettivi fotografici. È pubblico, invece, l’incontro nel piazzale antistante la scuola elementare con i giovani e gli anziani, dove il Papa viene accolto da un rappresentante della comunità tra balli, musiche e i katajjaq, i tradizionali canti gutturali delle donne.

Il Papa, da un semplice palco con una tenda bianca, pronuncia l’ultimo dei suoi discorsi del viaggio, poi dopo la preghiera del Padre Nostro e la benedizione, alle 18.15 si recherà in aeroporto per la ripartenza per Roma.

Panorama di Iqaluit
Panorama di Iqaluit

Ultimo aggiornamento alle 23.30 del 29 luglio 2022

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29 luglio 2022, 19:00