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La danza di una giovane durante l'udienza dal Papa della Fondazione Casa dello spirito e delle arti La danza di una giovane durante l'udienza dal Papa della Fondazione Casa dello spirito e delle arti 

“Ascoltare Francesco, un’iniezione di forza e luce”

La gioia dei ragazzi della “Casa dello spirito e delle arti”, ricevuti in Vaticano nel decimo anniversario di fondazione. Donati al Papa le ostie e il vino prodotto dai “laboratori eucaristici” nelle carceri milanesi di Opera e San Vittore, e di Alba

Davide Dionisi e Roberta Barbi - Città del Vaticano

Rilanciare il loro progetto di vita destinato ai più fragili e testimoniare la reale presenza di Cristo nell'Eucaristia. È questo il messaggio che i ragazzi della fondazione “Casa dello spirito e delle arti” hanno voluto testimoniare a Papa Francesco nel corso dell'udienza che li ha visti protagonisti nel giorno del decimo compleanno dell'organismo fondato da Arnoldo Mosca Mondadori.
 

Sono giunti da diverse parti da tutto il mondo per partecipare ad un appuntamento tanto atteso. C'era la rappresentanza dei detenuti che prestano servizio nel laboratorio di ostie e di liuteria del carcere di Opera, accompagnati dagli agenti di Polizia penitenziaria e dal direttore. Con loro gli ospiti di San Vittore, in servizio nell'ostificio e nel coro, e di Alba (occupati nella produzione del vino). Tra gli oltre cento partecipanti all'udienza, anche rifugiati “sartori” provenienti dalla Siria, dall'Afghanistan e dall'Armenia. Per l'occasione il maestro Nicola Piovani ha composto un brano suonato dal “violino del mare”, lo strumento realizzato dall'opera di Opera con il legno dei barconi recuperato sulle coste di Lampedusa. Al Papa hanno donato il frutto del loro lavoro: le ostie e il vino prodotto dai “laboratori eucaristici”.  

«Per noi seminare l'amore per l'Eucaristia è un immenso dono e vedere questi ragazzi così felici dopo l'incontro con il Santo Padre lo è ancora di più. Ascoltare le parole di Francesco dedica al lavoro degli ultimi, ha dato a tutti noi una nuova forza e una nuova luce. È la conferma che dalla fragilità nascono segni concreti, dal dolore scaturisce la speranza. L'Eucaristia è il pane che nutre tutti gli uomini, non solo i credenti» ha detto Mosca Mondadori al termine dell'udienza.

Anche se l'organismo festeggia oggi i primi due lustri di attività, ha iniziato ad organizzare progetti sociali dedicati alle fasce più deboli diversi anni prima. Nel 2013, con il Conservatorio di Milano, l'imprenditore milanese ha lanciato l'"Orchestra dei popoli Vittorio Baldoni", un organico di elementi, composto da bambini e ragazzi rom, da musicisti dell'istituto musicale del capoluogo lombardo e da 30 studenti di diverse nazionalità tra cui Iran, Filippine, Brasile, Australia, Turchia e Africa, in condizioni di disagio sociale.

L'anno successivo ha presentato al Papa una grande croce realizzata con il legno dei barconi di Lampedusa proveniente dalle coste libiche. L'opera, realizzata dal falegname isolano Franco Tuccio, prima del suo lungo pellegrinaggio, è stata benedetta da Francesco.

L'altro evento che ha segnato la vita della fondazione è stato proprio il Giubileo dei migranti. Nell'occasione sono state consacrate da Francesco le ostie preparate dai detenuti del carcere di massima sicurezza di Opera. Nell'anno giubilare Arnoldo Mosca Mondadori ha anche offerto al Papa il “pastorale della misericordia”, realizzato con le lamiere della baraccopoli di Kibera, a Nairobi, in Kenya, lo slum più grande dell'Africa subsahariana. Da qui il progetto «Dalle lamiere mattoni ai mattoni», ovvero la realizzazione di casette di mattoni al posto di logore catapecchie e la trasformazione delle lamiere in preziosi calici.

Poi è arrivato il laboratorio “Il senso del Pane”, con la produzione di milioni di ostie per le parrocchie di tutto il mondo, e in sinergia con questa iniziativa, il progetto “Ventisette, dal carcere all’altare attraverso la vigna”, che si ispira all’articolo 27 della Costituzione italiana. E ancora il laboratorio di liuteria e di falegnameria nel carcere di Opera, la mensa dei poveri in Mozambico e “La rete delle piccole orchestre dei popoli” che vuole portare alla luce differenze e similitudini di cinque diverse realtà: Argentina, Repubblica democratica del Congo, Papua Nuova Guinea, Siria e Italia, per testimoniare che il potere della musica e dell’arte è più forte dei pregiudizi, delle fratture etniche o sociali, di ogni tipo di divisione e conflitto. In piena pandemia, la fondazione ha continuato la sua attività, puntando sulla cultura e donando duemila libri di Francesco, "Il desiderio allarga il cuore. Esercizi spirituali con il Papa", a 20 parrocchie italiane.

«Vengo da un passato difficile ma grazie alla fondazione sono rinato racconta» Cristiano, uno dei primi tre detenuti scelti per l'ostificio. «Apparentemente è un lavoro come ce ne sono tanti altri, ma se pensi che quel pezzo di pane, una volta consacrato, diventa il corpo di Cristo, ti rendi conto che sei parte di un miracolo. E io lo sono davvero perché nonostante sia finito dentro per omicidio, grazie alla preghiera, ho avuto una seconda possibilità. Questa è stata la risposta di Dio alla mia richiesta di perdono. E l'incontro con Papa Francesco me lo ha confermato».

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04 febbraio 2022, 15:53