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Solidarietà per Haiti: Francesco vicino alle vittime del sisma

Un’Ave Maria corale in Piazza San Pietro. A guidarla il Papa, al termine dell’Angelus, per centinaia di morti e migliaia di feriti a causa del terremoto che ha distrutto ieri il sud dell’isola caraibica. Dal Pontefice anche un forte appello alla partecipazione attiva della comunità internazionale

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

Nelle scorse ore, un forte terremoto si è verificato ad Haiti, provocando numerosi morti, feriti e ingenti danni materiali. Desidero esprimere la mia vicinanza a quelle care popolazioni colpite duramente dal sisma. Mentre elevo al Signore la mia preghiera per le vittime, rivolgo la mia parola di incoraggiamento ai sopravvissuti, auspicando che verso di loro si muova l’interesse partecipe della comunità internazionale: la solidarietà di tutti possa lenire le conseguenze della tragedia. Preghiamo insieme la Madonna per Haiti: Ave o Maria....

Ascolta il servizio con la voce del Papa

Una preghiera corale a Maria, che coinvolge i fedeli di PIazza San Pietro e quelli del mondo intero, chiude le parole accorate di Papa Francesco subito dopo la recita dell’Angelus nella Solennità dell’Assunzione. Parole che guardano al Cielo e anche purtroppo alle macerie e al lutto che in queste ore si stanno cercando di quantificare oltre oceano. Mentre le squadre di soccorso lavorano dalla notte scorsa alla ricerca dei sopravvissuti, ricordiamo quanto accaduto nella mattinata di ieri, sabato, quando due forti scosse e altre successive hanno seminato distruzione e morte. La zona più colpita è il sud: distruzione e morte in località difficili da raggiungere e in particolare a Jeremie, Grand’Ande, Nippes, Les Anglais, Aquinoise e les Cayese. L’epicentro del terremoto a 20 km dalla città di Petit Trou de Nippes, circa 150 km a ovest della capitale Port-au-Prince, a una profondità di 10 km, ma è stato avvertito ovunque sino in Giamaica.

Quasi 1300 morti e più di 5000 feriti in un bilancio che si aggrava di continuo. Negli occhi e nei cuori di tutti il pensiero del disastro del 2010 quando un altro devastante sisma generò 200mila vittime e migliaia di sfollati. Ora il Paese è anche in preda ad una crisi politica -  dopo che poco più di un mese fa il presidente Jovenel Moise è stato assassinato nella sua casa da un commando di uomini armati - ed è aggravato dalla pandemia che ha fatto registrare oltre 20mila casi e 570 vittime mettendo in ginocchio il sistema sanitario.ad Haiti. Ora la macchina della solidarietà si è avviata: Caritas, Unicef e l’aiuto dagli Stati Uniti ordinato immediatamente dal presidente Biden, cme anche dalla Francia e da tanti Paesi. Ma i danni sono ancora difficili da stimare.

Il vescovo di Jeremie: l'appello grazie ai microfoni della Radio Vaticana

Proprio da una delle aree più colpite, Jeremie, il vescovo monsignor Gotran Décoste, ai microfoni dei colleghi della redazione francese,racconta dello sgomento della popolazione che vive ormai all'aperto per paura delle altre scosse, e ringrazia la Radio Vaticana perchè può far risuonare un appello alla solidarietà:

Ascolta le parole di monsignor Gotran Décoste

È una grande angoscia. La popolazione è disperata, disperata. Contiamo molto sulla vostra solidarietà, sulla vostra vicinanza. In questo giorno in cui celebriamo l'Assunzione della Beata Vergine Maria, chiediamo alla Madre Maria di risvegliare la speranza nel cuore di questo popolo che è stato duramente provato da questo potente terremoto che ha gravemente danneggiato la cattedrale, le chiese, le scuole cattoliche e le singole case. Ringrazio la Radio Vaticana per averci dato l'opportunità di fare un appello di solidarietà alla diocesi di Jeremie, nel sud-ovest di Haiti, che è stata duramente colpita nelle 55 parrocchie della diocesi.

Dai luoghi del disastro invia le sue notizie la Caritas

"L'intera rete di Caritas Haiti, specialmente il team di emergenza, sta partecipando alle operazioni di coordinamento e di aiuto nei tre dipartimenti colpiti”, informa padre Jean-Hervé François, direttore di Caritas Haiti. Molte anche le chiese danneggiate dal sisma. A Les Cayes, la residenza del cardinale Chibly Langlois, vescovo della diocesi e presidente della Conferenza episcopale di Haiti, è stata danneggiata e il porporato è rimasto ferito, come dichiara all'Agenzia Aci Prensa il direttore ad Haiti del Catholic Relief Services, Akim Rikonda. Non sarebbe in pericolo di vita. Un sacerdote che alloggiava nel vescovado è rimasto ucciso sotto le macerie e anche due membri dello staff risultano tra le vittime. A complicare le operazioni di aiuto, non soltanto le pessime condizioni delle strade, ma anche l’alto livello di insicurezza. “Raggiungere le zone colpite è difficile – continua padre Hervé – e l’area di Martissant, che è un accesso obbligatorio per raggiungere il sud del Paese, è chiuso per motivi di sicurezza”. Caritas denuncia che i bisogni della popolazione sono immensi: c’è assoluta necessità di cibo, acqua, tende, kit igienici e di primo soccorso. Viene sollecitata la solidarietà globale attraverso una campagna di raccolta fondi a sostegno dell’opera di Caritas Haiti.

È possibile donare all’indirizzo www.caritas.org/donate-now/haiti-earthquake-2021/

La vicinanza della Chiesa latino americana

Alla solidarietà e all’unità fa appello il premier Ariel Henry che ha dichiarato lo stato di emergenza e con lui anche i vescovi e i religiosi dell’America latina. “Siamo con voi, siamo tutti Haiti!”: così la Chiesa latino americana e caraibica in una Nota manifesta la sua vicinanza ad un popolo che – scrivono – vive ore di “incertezza e dolore”. Poi il pensiero ai missionari che sono sul posto e che da anni danno la vita per i più bisognosi. A loro la vicinanza e la volontà di unire le forze per continuare nelle azioni umanitarie e nell’opera evangelizzatrice. Infine la Nota parla alle nazioni dell’America Latina e dei Caraibi e agli organismi del mondo perché non pensino singolarmente bensì come una unica famiglia e si uniscano alla causa per Haiti.

I vescovi degli Stati Uniti in preghiera

Anche la conferenza episcopale degli Stati Uniti fa sentire la sua voce. In una nota, monsignor José H. Gomez, arcivescovo di Los Angeles e presidente dei vescovi, esprime le sue “più sentite preghiere per il popolo di Haiti che sta piangendo la perdita di persone care e sta soffrendo per la distruzione causata dal terremoto”. Particolare solidarietà è indirizzata ai presuli del Paese guidati da monsignor Launay Saturné nel giorno dell’Assunta: “possano sentire il conforto, la compassione e l'abbraccio della Madre, Nostra Signora del Perpetuo Soccorso”, patrona dell’isola.

Ultimo aggiornamento 15.08.2021 ore 20.00

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15 agosto 2021, 12:36