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San Giovanni Paolo II incontra i giovani europei il 9 settembre 1995 San Giovanni Paolo II incontra i giovani europei il 9 settembre 1995

EurHope: 25 anni fa l'incontro di Giovanni Paolo II con i giovani europei a Loreto

Il 9 settembre 1995 oltre 400 mila ragazzi scrissero con il Papa una pagina memorabile: Loreto divenne la casa dei giovani europei, desiderosi di pace e chiamati a costruire una “civiltà dell'amore” in vista del nuovo millennio. Un legame di lunga data, quello tra i giovani e la Santa Casa, suggellato lo scorso anno da Papa Francesco che nel santuario marchigiano ha firmato l'Esortazione apostolica "Christus vivit". L'intervista a Massimiliano Zandri, tra i giovani che parteciparono all'organizzazione dell'evento

Andrea De Angelis - Città del Vaticano

Un quarto di secolo è trascorso da quella veglia che da un piccolo paese delle Marche arrivò al cuore dell'Europa: oltre 400 mila giovani nella spianata di Montorso parteciparono all'incontro con Giovanni Paolo II. "EurHope", l'unione di due parole: Europa e speranza. Un'iniziativa che il Papa definì “un singolare pellegrinaggio dall'Atlantico agli Urali”, indirizzato a ogni angolo del continente, “dovunque si trovino giovani desiderosi di una casa comune”. “Quella casa - furono le prime parole pronunciate da Giovanni Paolo II - è la Casa di Cristo e di Maria, la Casa di Dio e dell’uomo! Entrate in questa casa per costruire un mondo diverso, in cui regni la civiltà dell'amore”. A Montorso è poi nato un centro giovanile, intitolato al Santo Padre ed inaugurato ufficialmente durante il Giubileo del 2000.

La guerra nella ex-Jugoslavia

Erano gli anni della guerra nella ex-Jugoslavia e quell'incontro volse lo sguardo proprio alle terre martoriate da un conflitto che giungeva mezzo secolo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. “A poche centinaia di chilometri da qui, sull’altra sponda del Mare Adriatico, ogni giorno - affermò il Papa nel suo discorso rivolto alle centinaia di migliaia di giovani presenti a Montorso - si continua a morire per le strade e nelle piazze, oltre che sui campi di battaglia. Muoiono donne e vecchi, mentre fanno la fila per un po’ d’acqua o di pane. Muoiono bambini, raggiunti dal piombo omicida nel mezzo dei loro giochi innocenti”. “Quanti vostri coetanei tra le vittime di tale tragedia! Quante vite spezzate! Si parla continuamente di pace, ma - sottolineò Giovanni Paolo II - non si smette di fare la guerra. La vecchia Europa ben conosce questa realtà disumana. La generazione alla quale appartengo era giovane durante la seconda guerra mondiale, della cui fine abbiamo da poco commemorato il cinquantesimo anniversario”. Quindi l'accorato appello alle nuove generazioni: “Cari giovani, respingete le ideologie ottuse e violente; tenetevi lontani da ogni forma di nazionalismo esasperato e di intolleranza”.

Il “segreto” del cammino di Cristo

Il Papa si soffermò poi sul nome dato a quell'incontro: “EurHope: Europa e Speranza. Avete voluto dare questo titolo all’odierna suggestiva veglia. Nel termine “EurHope” le parole Europa e Speranza si intrecciano inscindibilmente. È un’intuizione bella, ma anche singolarmente impegnativa. Essa esige che voi siate uomini e donne di speranza: persone che credono nel Dio della vita e dell’amore, e proclamano con salda fiducia che c’è futuro per l’uomo”. Infine lo svelare il “segreto” del cammino di Cristo, una via da seguire per garantire alle nuove generazioni il futuro dell'Europa: “Voi siete il volto giovane dell’Europa. Il futuro del Continente, come del mondo intero, vi appartiene, se saprete seguire il cammino che Cristo vi indica. Il segreto è lo stesso di sempre: è Cristo morto e risorto per la salvezza del mondo; è la Croce di Cristo. Il Papa stasera vi affida questo segreto antico e sempre nuovo: cari giovani, seguite Colui, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.

Il ricordo di un giovane partecipante

"Ancora oggi ripensando a quel giorno provo emozione, la gioia di chi sa che in quel momento ha avuto davanti un Santo ed un Padre, perché quello è stato Giovanni Paolo II per me e tanti altri giovani". Lo afferma, nell'intervista a Vatican News, Massimiliano Zandri, allora ventisettenne e tra i ragazzi che parteciparono all'organizzazione di EurHope.

Ascolta l'intervista a Massimiliano Zandri

"Avevamo una chiara percezione di quanto stava accadendo al di là dell'Adriatico, a pochi chilometri da noi - ricorda - e quel messaggio di pace arrivò con forza a ciascuno". "Già allora - sottolinea - i mezzi di comunicazione permettevano una più ampia partecipazione, a livello appunto continentale, ma oggi rispetto a 25 anni fa c'è anche la possibilità di rivedere e dunque rivivere con facilità simili eventi ed è fondamentale - conclude - riflettere sui messaggi che ci vennero comunicati ed affidati".

La Christus vivit 

Il 25 marzo 2019, proprio a Loreto, nella Solennità dell’Annunciazione del Signore, Papa Francesco ha firmato ed affidato alla Vergine Maria, nella Santa Casa, l’Esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit che suggella i lavori del Sinodo dei vescovi sui giovani, svoltosi in Vaticano poco più di due anni fa. Il documento pontificio è in forma di “Lettera ai giovani” ed è stato pubblicato la settimana successiva alla firma. Da Roma a Loreto, dunque, passando per la Giornata mondiale della Gioventù a Panama. Un evento storico: l’altra firma di un’Esortazione apostolica fuori dal Vaticano avvenne proprio con Giovanni Paolo II nel 1995 quando, in occasione di un viaggio in Africa, venne resa nota l’Esortazione Ecclesia in Africa. Inoltre la scelta di Loreto conferma proprio quel legame fra i giovani e la Santa Casa dove dopo EurHope, anche Benedetto XVI ha voluto incontrare i giovani nel settembre del 2007.

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09 settembre 2020, 12:57