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Saranno beati suor Mainetti e il medico dei poveri del Venezuela

Nell’udienza al cardinale Becciu il Papa autorizza i Decreti che daranno alla Chiesa quattro Beati che rappresentano il continente sudamericano e l'Europa con il loro anelito al servizio ai poveri, alla nazione e ai giovani

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano 

I Decreti promulgati oggi dalla Congregazione per le Cause dei Santi con l'autorizzazione di Papa Francesco, porteranno, alla beatificazione tre Venerabili Servi di Dio, vissuti nell "800, per il riconoscimento di un miracolo attribuito alla loro intercessione.

Si tratta dell'argentino Mamerto de la Ascensión Esquiú, dell’Ordine dei Frati Minori, nominato vescovo di Córdoba tre anni prima della morte nel 1880. Un religioso nato l’11 maggio 1826 a San Josè de Piedra Blanca e morto il 10 gennaio 1883 a La Posta de El Suncho. Fu la sua mamma a trasmettergli la fede e la devozione a San Francesco d'Assisi sin dall'età di 5 anni. Entrato così nell'Ordine dei Frati Minori, il 31 maggio 1836 iniziò la sua educazione e il suo periodo di noviziato presso il convento francescano di Catamarca. Nel 1842 emise la professione solenne nell'ordine e fu ordinato sacerdote il 18 ottobre 1848. Dopo una breve esperienza nel mondo della scuola, il suo impegno si profuse ampiamente sul fronte della concordia sociale e dell'unità del popolo argentino nei difficili anni della guerra che, nel pieno dell"800, portò alla costituzione del Paese moderno. Famoso il suo Sermone predicato durante la celebrazione del Giuramento della Costituzione del 9 luglio 1853 centrato sulla preghiera per l'unione di tutto il popolo argentino, che il presidente Justo José de Urquizalodò e fece stampare e distribuire in tutto il Paese. Il miracolo riconosciuto per sua intercessione riguarda la guarigione di una ragazza che soffriva di osteomielite. 

Sarà Beato anche il tedesco Francesco Maria della Croce, al secolo John Baptist Jordan, sacerdote fondatore della Società del Divin Salvatore e della Congregazione delle Suore del Divin Salvatore. Nato da una famiglia povera il 16 giugno 1848 a Gurtweil, nella Foresta Nera, lavora a lungo da giovane come pittore e decoratore per aiutare economicamente i suoi genitori e solo grazie alla generosità di tutori e benefattori riesce a prendere i voti. Negli anni di studio sviluppa una particolare attitudine per le lingue straniere anche per quelle orientali. E’ durante un viaggio in Terra Santa che matura un'idea nutrita da sempre, quella di fondare una organizzazione che unisse i cattolici di tutti i livelli per difendere e propagare la fede. Idea che prende corpo nel 1881 con la creazione di due comunità religiose. Numerosi i suoi viaggi in India, in Europa e nelle Americhe fino alla morte avvenuta l’8 settembre del 1918 in Svizzera. Lascia un Diario Spirituale che è un documento di grande interesse nel quale si respira il suo grande desiderio di santità.

Tra i prossimi nuovi Beati figura un laico venezuelano, José Gregorio Hernández Cisneros, nato il 26 ottobre 1864 ad Isnotú, nello Stato andino di Trujillo, e muore nel 1919 a Caracas in seguito ad un incidente stradale all’età di 54 anni. José è il primo di sei fratelli. Si laurea in medicina a Caracas e approfondisce gli studi a Parigi, Berlino, Madrid, New York. Diventa docente universitario e scienziato: è uno dei primi a introdurre il microscopio nel Paese e fonda la cattedra di batteriologia nell’università della capitale venezuelana. Lo accompagna sempre una fede viva: per lui la medicina è una missione, in particolare per i più bisognosi. Spesso compra le medicine ai pazienti e invece di chiedere soldi li dà. Lo chiamano il “medico dei poveri”. Ha una forte vocazione religiosa: vuole farsi monaco e parte per l’Italia nel 1908, entrando nella Certosa di Farneta, in provincia di Lucca. Ma deve tornare in patria per motivi di salute. Ci riprova qualche anno dopo, iniziando gli studi teologici presso il Collegio Pio Latino Americano a Roma. Ma si riammala. Capisce che Dio lo chiama alla vita laicale. Diventa Terziario francescano e come San Francesco riconosce il volto di Gesù in ogni malato. Cura con coraggio i pazienti durante l’epidemia di febbre spagnola. Il 29 giugno 1919 si reca in farmacia per comprare delle medicine per una donna anziana: viene travolto da un’automobile e portato in ospedale dove riceve l’Unzione degli Infermi. Muore mormorando queste parole: “Oh, Beata Vergine!”

Tra i Decreti promulgati anche quello riguardante il riconoscimento del martirio della Serva di Dio Maria Laura Mainetti, al secolo Teresina Elsa. Sarà dunque proclamata beata, questa suora lombarda nata a Colico in provincia di Lecco il 20 agosto del 1939, professa della Congregazione delle Figlie della Croce, Suore di Sant’Andrea, uccisa in odio alla Fede da tre giovani ragazze, in un rituale satanico, a Chiavenna il 6 giugno del 2000. Decima figlia di una coppia della Valtellina e presto orfana di madre, Teresina  interpreta come progetto di Dio sulla sua vita, le parole di un sacerdote, durante una confessione, che la portano a desiderare un "vita tutta donata nell'amore". Così nel 1957 comunica alla sua famiglia di voler diventare suora e si dedica all'educazione, alla formazione e all'assistenza spirituale e materiale di bambini e adolescenti. E proprio per aiutare una ragazza che le aveva telefonato dicendole di essere rimasta incinta dopo uno stupro, esce la notte del 6 giugno del 2000 dal convento, da sola. Un inganno che la porta alla morte, non prima però di aver pronunciato parole di perdono per le sue tre giovani carnefici. Suor Maria Laura avrebbe detto “Eccomi! Signore, perdonale”: una frase pronunciata mentre le giovani la colpivano con 19 coltellate. Suor Maria Laura era una donna “in uscita”: hanno dichiarato più volte le consorelle Figlie della Croce.  Il suo progetto di vita era fare qualcosa di bello per gli altri, donandosi a piene mani a tutti, in modi diversi. Il suo cuore erano i giovani, “sono poveri – scriveva - perché spesso sono disorientati, sradicati, plagiati, soffocano un grido di vita inespresso... Sento l’urgenza di accompagnarli e di chiedere aiuto a Gesù, perché non hanno punti di riferimento”.

Con il riconoscimento delle virtù eroiche, diventa venerabile Serva di Dio, Gloria Maria di Gesù Elizondo García, al secolo Speranza, superiora Generale della Congregazione delle Missionarie Catechiste dei Poveri, nata il 26 agosto 1908 a Durango e morta a Monterrey. 

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20 giugno 2020, 12:30