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Papa: le operatrici umanitarie sono segno della vicinanza di Dio

In occasione dell’odierna Giornata mondiale umanitaria, il Pontefice ricorda in un tweet il grande coraggio delle operatrici umanitarie presenti in molteplici scenari di crisi

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

“Oggi ricordiamo tutte le donne coraggiose che vanno incontro ai fratelli e alle sorelle in difficoltà. Ognuna di loro è segno della vicinanza e della compassione di Dio”. È quanto scrive Papa Francesco in un tweet lanciato dal suo account @Pontifex. L’occasione è la Giornata mondiale umanitaria che si celebra oggi. La Giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di ricordare gli operatori umanitari in servizio in tutto il mondo, ma anche quanti sono morti aiutando le persone più povere, emarginate e vulnerabili. Quest’anno, la Giornata mondiale umanitaria è dedicata, specialmente, alle donne che lavorano, in tutto il mondo, in scenari di crisi. In questo video, delle Nazioni Unite con sottotitoli in inglese, si ricorda il fondamentale contributo delle operatrici umanitarie per dare risposte a quanti hanno bisogno di aiuti e assistenza.

Il video dell'Onu sulla Giornata mondiale umanitaria

L’impegno, in prima linea, delle operatrici umanitarie

Le operatrici umanitarie, sottolinea il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, sono in prima linea in vari fronti segnati da molteplici drammi. Offrono sostegno ai civili coinvolti nelle crisi per affrontare le epidemie. Sono presenti in Paesi dilaniati dalla guerra come l’Afghanistan, in territori minacciati dall’insicurezza alimentare come la regione del Sahel. Sono accanto alle persone più bisognose in Paesi devastati da conflitti e povertà. Le donne operatrici umanitarie, ricorda l’Onu, sono numerose e rischiano la vita per salvare gli altri. 

Oltre 132 milioni le persone da aiutare e proteggere

I conflitti continuano ad essere la principale causa degli interventi di assistenza. Secondo dati dell’Onu riferiti al 2019, sono quasi 132 milioni le persone, in 42 Paesi del mondo, che necessitano di soccorso e protezione umanitaria. Una delle crisi più gravi è quella che si registra in Yemen. Solo in questo Paese, sono almeno 24 milioni le persone che hanno bisogno di aiuti. Nella Repubblica Democratica del Congo sono oltre 13 milioni coloro che rischiano di morire per drammatiche conseguenze legate alla carestia. Il Sud Sudan è ancora scosso da una devastante guerra civile e in Afghanistan il fenomeno delle migrazioni interne si aggiunge all'insicurezza alimentare cronica. In Venezuela, la crisi politica e il collasso economico hanno inoltre portato all’emigrazione di circa tre milioni di persone. Situazioni drammatiche si riscontrano anche in Siria, Nigeria, Etiopia e Somalia. 

I principi dell’aiuto umanitario

L’aiuto umanitario si articola attraverso una serie di principi fondamentali, tra cui l’umanità, l’imparzialità, la neutralità e l’indipendenza. Secondo il diritto internazionale consuetudinario, agli operatori umanitari deve essere sempre garantito l’accesso nei Paesi colpiti da crisi umanitarie, conflitti o disastri climatici, per poter fornire aiuti e assistenza. Oltre a dare risposte immediate alle emergenze, gli operatori umanitari forniscono anche supporto psico-sociale, con l’obiettivo di ricostruire il tessuto di società profondamente ferite. La Giornata mondiale umanitaria si celebra il 19 agosto per ricordare il giorno nel quale, nel 2003 in Iraq, è stata bombardata la sede dell’Onu a Baghdad provocando la morte di 22 persone.

“Cari fratelli e sorelle, a tutti coloro che hanno messo in pericolo la propria vita per salvarne un’altra o per lenire le sofferenze delle popolazioni colpite da conflitti armati, sono rivolte le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Papa Francesco, 28 ottobre 2017)”

Papa: si osservino i limiti imposti dal diritto umanitario

Papa Francesco più volte ha ricordato l’importanza di fornire aiuto e protezione alle persone più vulnerabili. Alla vigilia dell’anniversario di quattro Convenzioni di Ginevra, introdotte il 12 agosto del 1949, il Pontefice si è soffermato sulle drammatiche condizioni in cui sono costrette a vivere le popolazioni dei Paesi martoriati dalla guerra. All’Angelus dello scorso 11 agosto, il Pontefice ha ricordato che “tutti sono tenuti ad osservare i limiti imposti dal diritto umanitario internazionale, proteggendo le popolazioni inermi e le strutture civili, specialmente ospedali, scuole, luoghi di culto, campi profughi”.

Angelus dell'11 agosto 2019, l'appello del Papa

La dignità della persona sia protetta in ogni circostanza

Rivolgendosi, il 28 ottobre del 2017, ai partecipanti alla Conferenza sul diritto internazionale umanitario il Papa ha ricordato il dramma delle popolazioni scosse dalla guerra ed ha espresso un auspicio: “possano le organizzazioni umanitarie agire sempre in conformità con i principi fondamentali di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza. Mi auguro che tali principi, che costituiscono il cuore del diritto umanitario, possano essere accolti nelle coscienze dei combattenti e degli operatori umanitari per essere tradotti nella pratica.”  “Là dove poi il diritto umanitario conosce esitazioni e omissioni – ha concluso il Santo Padre - sappia la coscienza individuale riconoscere il dovere morale di rispettare e proteggere la dignità della persona umana in ogni circostanza, specialmente nelle situazioni in cui essa è più fortemente minacciata”. 

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19 agosto 2019, 13:31