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 San Crispino da Viterbo a Roma San Crispino da Viterbo a Roma 

Visita del Papa oggi alla parrocchia romana di San Crispino

Cresce l'attesa per l'arrivo del Papa tra i fedeli romani. In programma gli incontri con i giovani, i poveri ed i malati. Il parroco: per noi è stata una sorpresa!

Federico Piana - Città del Vaticano

Oggi pomeriggio Papa Francesco torna a fare visita ad una parrocchia romana, questa volta nella zona di Labaro, area nord della capitale, compresa tra il Grande Raccordo Anulare e il Tevere. Si tratta della parrocchia di San Crispino da Viterbo. L’arrivo del Santo Padre è previsto per le ore 16, quando sarà accolto da tutta la comunità parrocchiale, dal cardinale vicario Angelo De Donatis e dal vescovo ausiliare di settore, mons. Guerino di Tora.

Primo incontro, quello con i bambini del catechismo e i ragazzi del post-cresima, cui seguiranno quello con i poveri e i senza tetto, assistiti dalla Caritas parrocchiale e dalla Comunità di Sant’Egidio e quello con i malati ed i disabili. La santa Messa concluderà la visita.

L'emozione del parroco: è una visita inaspettata

“Tutto questo è una grande sorpresa. Io non avevo fatto richiesta perché attendevo di conoscere meglio la nostra realtà essendo parroco solo da due anni e mezzo. Ma Papa Francesco, con la sua grande generosità, ci ha preceduto” spiega don Luciano Cacciamani, secondo il quale il Pontefice sarà “per noi un segno. La nostra è una parrocchia piccola e di periferia: avere con noi il Papa sarà di aiuto e di conforto”.

Ascolta l'intervista a don Luciano Cacciamani

San Crispino, una comunità vivace attenta agli ultimi

Il parroco racconta la comunità che oggi abbraccerà il Papa. “Non è tanto grande, ma molto attiva. Ci sono persone che vivono difficoltà economiche enormi, ci sono molti senza fissa dimora; per contro sono innumerevoli i parrocchiani generosi che aiutano con tanta operosità. Siamo davvero una grande famiglia”.

Un cuore puro per accogliere il Papa

Per accogliere il Papa, la comunità ha predisposto prima di tutto il cuore. “E’ vero - conferma il parroco - abbiamo organizzato degli incontri di preghiera, un’adorazione eucaristica, un pranzo parrocchiale con alcuni senza fissa dimora e una distribuzione straordinaria di viveri per gli indigenti. Poi è successa una cosa molto bella: sono aumentate le confessioni. Le persone hanno capito che per una così grande occasione bisogna avere il cuore più libero, aperto e puro”. 

 

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03 marzo 2019, 08:01