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Papa: credere nell’amore concreto di Dio fatto uomo

Distinguere le cose concrete “che il Signore vuole” dalle illusioni dei “falsi profeti”. Lo ha sottolineato il Papa alla Messa a Casa Santa Marta, ripresa dopo la pausa natalizia

Giada Aquilino - Città del Vaticano
Imparare a “discernere” le cose concrete “che il Signore vuole” rispetto alle “fantasie” e alle illusioni dei “falsi profeti”. Questa l’esortazione di Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta, dopo la pausa per le feste natalizie. Il Papa ricorda che l’accesso a Dio è “aperto” e la “chiave” è quella di credere “nel nome del figlio suo Gesù Cristo”, che è venuto in carne, e amarci “gli uni gli altri”.

 

Un uomo concreto, un uomo che è Dio ma uomo. Non è Dio travestito da uomo. No. Uomo, Dio che si è fatto uomo. La carne di Cristo. Questa è la concretezza del primo comandamento. Il secondo anche è concreto. Amare, amarci gli uni gli altri, amore concreto, non amore di fantasia: “Ti voglio bene, ah quanto ti voglio bene” e poi con la mia lingua ti distruggo, con le chiacchiere… No, no, questo no. Amore concreto. Cioè, i comandamenti di Dio sono concretezza e il criterio del cristianesimo è la concretezza, non le idee e le belle parole… Concretezza. E questa è la sfida.

 

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07 gennaio 2019, 12:56