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Sisma in centro Italia: il ricordo dopo due anni

Nella notte le fiaccolate ad Arquata del Tronto ed Amatrice per ricordare le vittime della tragedia. Mons. D'Ercole: "La nostra speranza è la vostra speranza"

Luisa Urbani – Città del Vaticano

La notte del 24 agosto 2016, alle 3.36, una scossa di  terremoto colpisce la zona dell'Appennino Centrale, ferendo quattro regioni: Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Le vittime sono quasi 300. A 2 anni di distanza da quel tragico evento, tra dolore e speranza, le zone colpite provano a rialzarsi. Due le fiaccolate per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita a causa del sisma.

La veglia notturna ad Arquata del Tronto

È partita a Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, la fiaccolata in memoria delle vittime del terremoto di due anni fa. Tra le centinaia di persone presenti, in testa alla processione, c’erano il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D'Ercole e il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci.

Mons D’Ercole: “La nostra speranza è la vostra speranza”

“Dobbiamo trasformare una tragedia enorme come quella di un terremoto in una opportunità - ha detto il vescovo durante la messa celebrata a conclusione della fiaccolata - il terremoto non è un incidente ma fa parte della vita. Allora dobbiamo costruire in modo che le nostre case non ci facciano paura. La ricostruzione che verrà, quindi, non dovrà essere una mera opera di maquillage ma improntata davvero a garantire un futuro nel nome della sicurezza di tutti. I vostri morti sono i nostri morti - ha sottolineato rivolgendosi ai parenti delle vittime - ma anche la nostra speranza è la vostra speranza”.

La commemorazione ad Amatrice

Notte di silenzio e memoria della tragedia anche ad Amatrice. Questa notte, il paese ha voluto ricordare i suoi cari. La fiaccolata silenziosa, partita alle 3 di notte, ha raggiunto quello che resta della chiesa di Sant'Agostino, dove sono stati letti i nomi delle 239 vittime del terremoto, ricordate anche da altrettanti rintocchi di campana. Oggi la giornata di lutto e ricordo proseguirà nei vari centri colpiti dal terremoto. Ad Amatrice, alle 11, si terrà la messa solenne, celebrata da mons. Domenico Pompili.

La vicinanza del Papa

La parola speranza è stata ripetuta, in questi anni, anche da Papa Francesco che è sempre stato vicino alle vittime. Una parola che il Pontefice ha pronunciato anche durante l’incontro in Vaticano con le popolazioni colpite dal terremoto, il 5 gennaio 2017. Francesco aveva ricordato a tutti che bisogna “ricominciare, senza perdere la capacità di sognare". L’udienza però non è stata l’unica occasione d’incontro tra il Papa e gli sfollati. Francesco, il 4 ottobre 2016, era arrivato nelle zone devastate dal sisma per rendere omaggio alle vittime e dare sostegno alla popolazione. "Vi sono vicino e prego per voi", aveva detto rivolgendosi agli sfollati. La voglia di dare un segno visibile della sua vicinanza ai terremotati Papa Francesco l’ aveva già manifestata durante l’Angelus del 28 agosto 2016, quando aveva annunciato: “Appena possibile spero anch’io di venire a trovarvi per portarvi di persona il conforto della fede, l’abbraccio e il sostegno della speranza cristiana”.

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24 agosto 2018, 09:49