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Parroco ortodosso romeno: ecumenismo più bello è quello dei bambini

“Esiste un ecumenismo degli eventi, come l’occasione di domani con la preghiera del Papa insieme ai Patriarchi ortodossi, e un ecumenismo quotidiano che viene vissuto ogni giorno” Ce ne parla padre Michele Driga della comunità ortodossa romena a Bari

Emanuela Campanile - Bari

Conoscere le persone, costruire rapporti di amicizia e di conseguenza scambiarsi le proprie esperienze. È così che si impara a pregare insieme. È il vissuto di padre Michele Driga, parroco della comunità ortodossa romena di Bari. “L’ecumenismo più bello e sincero - afferma - è quello dei bambini”. Parole con le quali il sacerdote non intende banalizzare ma spiegare cosa si intende per comunione reale.

Una vita tra la gente

Padre Mihail - ma a Bari tutti lo conoscono ormai come padre Michele - è arrivato dalla Romania nel capoluogo pugliese 36 anni fa. Il suo ministero è tra la gente, soprattutto tra i giovani. Dopo un lungo servizio a fianco dei tossicodipendenti, ora è impegnato con i bambini del centro educativo Maria Lanzola che ha fondato a Cassano tre anni fa.

L’ecumenismo dei piccoli

“Sono 16, due fanno il liceo mentre gli altri sono ancora alle elementari”, racconta padre Michele. La struttura dove vengono accolti è un lascito “di una signora di 95 anni, ancora vivente e che trascorre molto del suo tempo con noi. Tutti la chiamano zia”. Sorride il parroco che poi aggiunge: “L’unica cosa che questi bambini hanno in comune è la lingua italiana. Prima di iniziare a mangiare, però, ognuno prega e ringrazia secondo il proprio Credo.” “L’ecumenismo dei bambini è il più bello”, conclude padre Michele che, proprio dalla loro semplicità, inizia tutte le volte che qualcuno gli domanda se è possibile parlare di ecumenismo nel quotidiano.

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06 luglio 2018, 12:47