E’ la notte del silenzio. L’oscurità, avvolta dal freddo che l’accompagna, riempie “il peso del silenzio davanti alla morte del Signore”. Un silenzio in cui ognuno di noi “può riconoscersi e che cala profondo nelle fenditure del cuore del discepolo che dinanzi alla croce rimane senza parole”. Ma è anche il preludio del più grande annuncio della storia: “Cristo è risorto”. E’ attraverso questo chiaroscuro che si snoda, nella Basilica San Pietro, l’omelia di Papa Francesco per la Veglia pasquale.
E’ la notte del silenzio del discepolo che si trova intirizzito e paralizzato, senza sapere dove andare di fronte a tante situazioni dolorose che lo opprimono e lo circondano. E’ il discepolo di oggi, ammutolito davanti a una realtà che gli si impone facendogli sentire e, ciò che è peggio, credere che non si può fare nulla per vincere tante ingiustizie che vivono nella loro carne tanti nostri fratelli.