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Udienza Generale in Aula Paolo VI: il saluto del Papa ai fedeli Udienza Generale in Aula Paolo VI: il saluto del Papa ai fedeli 

Il Papa sulla Preghiera eucaristica: fare di tutta la vita un'azione di grazia

Nella catechesi all'Udienza generale Francesco spiega ai pellegrini il significato della Preghiera eucaristica, cuore della santa Messa. La Chiesa, Corpo di Cristo, prega per tutti, dice. Poi ricorda i prossimi Giochi Paralimpici Invernali in Corea augurando possano favorire giorni di pace e di gioia

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI e successivamente in Basilica, stamattina pensando al rischio di pioggia. Il tema è la Preghiera eucaristica, momento centrale della Messa in vista della santa Comunione. Il Papa prosegue così le sue catechesi dedicate ad una comprensione più profonda della Messa stessa.

'Rendere grazie' sull'esempio di Gesù

La Preghiera, dice Francesco, corrisponde al ‘rendere grazie’ di Gesù nell’Ultima Cena, sul pane e sul vino. Il significato dunque di questa Preghiera, detta in italiano perché sia comprensibile a tutti i fedeli, “è che tutta l’assemblea dei fedeli si unisca con Cristo nel magnificare le grandi opere di Dio e nell’offrire il sacrificio” .

Nel pane e nel vino la reale presenza di Cristo

Vari gli elementi che costituiscono la Preghiera eucaristica, spiega il Papa: il Prefazio, che è un’azione di grazie per i doni di Dio, l’acclamazione del «Santo», di solito cantata. Infine l’invocazione allo Spirito perché sotto le specie del pane e del vino, si renda realmente presente il Corpo e il Sangue di Cristo. Presenza su cui Gesù è stato chiarissimo:

È Gesù stesso che ha detto questo. Noi non dobbiamo fare pensieri strani: “Ma, come mai una cosa che …”. È il corpo di Gesù. È finita lì, eh? La fede. Viene la fede ad aiutarci a credere: un atto di fede, ma è il corpo e il sangue di Gesù. E’ il «mistero della fede», come noi diciamo dopo la consacrazione.

Nella Preghiera eucaristica la Chiesa prega per tutti

La Chiesa, spiega ancora Francesco, vuole unirci a Cristo diventando con Lui un solo corpo e un solo spirito. “E’ questa la grazia e il frutto della Comunione sacramentale: ci nutriamo del Corpo di Cristo per diventare, noi che ne mangiamo, il suo Corpo vivente oggi nel mondo”.
Un corpo, la Chiesa, che prega per tutti, in unione con il Papa e con i Vescovi e in comunione anche con i defunti. “Nessuno e niente è dimenticato nella Preghiera eucaristica, ma ogni cosa è ricondotta a Dio” sottolinea il Papa:

Nessuno è dimenticato. E se io ho qualche persona, parenti, amici, che sono nel bisogno o sono passati da questo mondo all’altro, ma, posso nominarli in quel momento, interiormente e in silenzio o fare scrivere che il nome sia detto. “Ah, padre, quanto devo pagare perché il mio nome venga lì?”-“Niente”. Capito questo? Niente! La Messa non si paga. La Messa è il sacrificio di Cristo, che è gratuito. La redenzione è gratuita. Se tu vuoi fare un’offerta falla, ma non si paga. Questo è importante capirlo.

Fare di tutta la vita una 'eucaristia'

La Preghiera eucaristica, afferma infine Francesco, “ci insegna a coltivare tre atteggiamenti che non dovrebbero mai mancare nei discepoli di Gesù”:

Primo, imparare a “rendere grazie, sempre e in ogni luogo”, e non solo in certe occasioni, quando tutto va bene; secondo, fare della nostra vita un dono d’amore, libero e gratuito; terzo, costruire la concreta comunione, nella Chiesa e con tutti. Dunque, questa Preghiera centrale della Messa ci educa, a poco a poco, a fare di tutta la nostra vita una “eucaristia”, cioè un’azione di grazia.

Appello per i Giochi Paralimpici Invernali

Finita la catechesi, i saluti ai pellegrini nelle varie lingue. Parlando in italiano, Francesco rivolge un pensiero ai Giochi Paralimpici Invernali che si apriranno tra due giorni a PyeongChang in Corea del Sud, dove recentemente si sono svolte le Olimpiadi, una dimostrazione, afferma, di “come lo sport può tendere ponti tra paesi in conflitto e dare un valido contributo a prospettive di pace tra i popoli” e conclude:

I Giochi Paralimpici, ancora di più, attestano che attraverso lo sport si possono superare le proprie disabilità. Gli atleti e le atlete paralimpici sono per tutti esempio di coraggio, di costanza, di tenacia nel non lasciarsi vincere dai limiti. Lo sport appare così una grande scuola di inclusione, ma anche di ispirazione per la propria vita e di impegno a trasformare la società.

Poi la benedizione della Fiaccola Benedettina “Pro Pace et Europa Una", partita da Norcia il 24 febbraio, e diretta a Berlino, scelta quest’anno per ospitare il Messaggio di pace.

La benedizione di Papa Francesco della Fiaccola Benedettina
Ascolta il servizio con la voce del Papa

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07 marzo 2018, 11:05