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Giovani ad un incontro con il Papa Giovani ad un incontro con il Papa 

Francesco invita due ragazzi Ceis alla riunione pre-sinodale dei giovani

Tra i 300 invitati alla riunione presinodale, dal 19 al 24 marzo a Roma, in vista dell’assemblea dei vescovi di ottobre sui giovani, anche 2 ragazzi del Centro italiano di solidarietà fondato da don Mario Picchi, che porteranno l’esperienza di chi ha abbandonato le dipendenze e iniziato un cammino di rinascita

Alessandro DI Bussolo – Città del Vaticano

Alla riunione pre-sinodale dei giovani che si terrà a Roma dal 19 al 24 marzo, Papa Francesco ha invitato anche due ragazzi del Centro italiano di solidarietà “don Mario Picchi”. Tra i 300 partecipanti, giovani delegati da tutte le conferenze episcopali del mondo, seminaristi e novizi, rappresentanti di associazioni e movimenti, studenti di scuole e università cattoliche, del mondo della cultura, del volontariato, della politica e dello sport, ma anche giovani di altre confessioni cristiane e religioni, diversamente abili o che hanno vissuto il dramma del carcere, della tratta e della tossicodipendenza, ci saranno anche un ragazzo e una ragazza italiani, ospiti del Ceis.  Porteranno, nell’incontro ospitato dal collegio Maria Mater Ecclesiae di Roma, l’esperienza di tanti coetanei che hanno deciso di cambiare vita abbandonando le dipendenze e iniziando un cammino di rinascita.

Lotta a tutte le dipendenze, da internet al gioco 

“È un ulteriore segno di affetto e di stima che Papa Francesco ci riserva e di questo gli siamo profondamente grati” commenta Roberto Mineo, presidente del Centro italiano di solidarietà, fondato da don Mario Picchi. “Lo abbiamo toccato con mano quando – prosegue Mineo - durante il Giubileo straordinario della misericordia, ha voluto trascorrere un intero pomeriggio con i nostri ragazzi, nella Comunità San Carlo alle porte di Castel Gandolfo”. “Negli ultimi anni purtroppo – spiega ancora Mineo - il ventaglio delle dipendenze si è andato notevolmente espandendo. Come non ricordare il recente grave fenomeno della dipendenza compulsiva verso, per esempio, la navigazione in internet, lo shopping, il gioco d’azzardo, il cibo e il sesso”.

Rispetto della differenza contro l’indifferenza

In tutte queste forme di dipendenza il ‘Progetto Uomo’, la filosofia coniata da don Mario Picchi, si rivela molto efficace. “Confermiamo di credere in ciascuna persona – ribadisce il presidente Mineo - indipendentemente dalle sue qualità, cultura, livello sociale, economico e politico. Non è soltanto una terapia e non è soltanto un metodo: è dare valore alla propria identità rispettando nello stesso tempo quella degli altri, promuovendo il dialogo e la condivisione. È la proposta di una pedagogia del rispetto della ‘differenza’ come opposto all’indifferenza, che invita ad assumere la diversità dell’altro come valore, fonte e arricchimento reciproco, come spinta alla collaborazione autentica”.

Le terapie e i metodi pedagogici che abbiamo adottato, le diverse strutture e le scuole di formazione, conclude il presidente del Ceis, “Sono soltanto strumenti. Cambiano le terapie e le strutture, ma non cambia l’obiettivo: la rinascita dell’uomo fragile”.

 

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16 marzo 2018, 11:58