Medio Oriente, scambio incrociato di prigionieri. Gli sfollati tornano a nord della Striscia
Paola Simonetti - Città del Vaticano
Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, sono i nomi delle soldatesse ventenni israeliane che Hamas ha liberato oggi, dopo 477 giorni di prigionia a Gaza, dopo il sì di ieri di Israele ai loro nomi. Come da accordo Israele ha rilasciato 200 detenuti palestinesi, 30 dei quali condannati all'ergastolo per crimini molto gravi.
Il rientro degli sfollati
Oggi è anche la giornata in cui la popolazione sfollata palestinese rientra nel nord della Striscia a piedi senza ispezione o a bordo di veicoli attraverso il Corridoio Netzerim, ma dopo accurati controlli. Da Israele, intanto, arriva la richiesta all’ Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che assiste i rifugiati palestinesi, di lasciare Gerusalemme entro il 30 gennaio. Lo ha comunicato, in una lettera, l'ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro al Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres . Il provvedimento nel contesto dell’entrata in vigore, proprio il 30 gennaio prossimo, di una legge che vieta all'Unrwa di operare sul territorio israeliano e di avere contatti con le autorità israeliane.
Il controverso fronte libanese
Si configura, intanto, in salita il ritiro dell’esercito israeliano dal Libano che doveva avvenire entro il prossimo lunedì, 27 gennaio: il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha fatto sapere che non verrà concluso prima che l'esercito libanese abbia “pienamente applicato i suoi obblighi, cioè non si sia dispiegato completamente nella zona orientale, e non solo in quella occidentale”. In ogni caso, ha precisato Netanyahu, "il processo di ritiro graduale continuerà, in pieno coordinamento con gli Stati Uniti”.
La stretta israeliana sulla Cisgiordania
Resta incandescente il terreno in Cisgiordania, dove Israele ha lanciato nei giorni scorsi su vasta scala l’operazione “Muro di ferro” nell’area della città di Jenin con raid, evacuazioni di massa e l’assedio del campo profughi locale. Due le persone rimaste uccise, secondo quanto riferito dal ministero della Salute palestinese nelle scorse ore, dall’attacco di un drone israeliano su un veicolo nei pressi della città di Qabatiya.
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