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Il palco degli Stati generali della Natalità, che si svolgono a Roma il 9 - 10 maggio Il palco degli Stati generali della Natalità, che si svolgono a Roma il 9 - 10 maggio 

De Palo: bisogna creare un'agenzia governativa per la natalità

A Roma si sono aperti gli Stati Generali della Natalità, giunti alla IV edizione. Il presidente della Fondazione per la Natalità chiede l’istituzione di un organismo pubblico dotato di strumenti e fondi per sostenere le nascite. Sul palco il confronto tra mondo della politica, scuola, imprese e della cultura per creare un'Italia a misura di bambini e famiglie

Marco Guerra – Città del Vaticano

 "Creare un'agenzia per la natalità, una struttura governativa, dotandola di strumenti e fondi". È la proposta lanciata da Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità, aprendo oggi, giovedì 9 maggio, la IV edizione degli Stati Generali della Natalità in corso a Roma all'Auditorium della Conciliazione. "Un'agenzia neutra che - ha spiegato - metta al centro politiche familiari impattanti condivise da tutte le forze politiche”. Secondo De Palo questa nuova agenzia dovrebbe creare un dialogo tra tutti i ministeri, in primis quelli dell'Economia, della Famiglia e del Lavoro, “indispensabili per immaginare quei provvedimenti che il Paese necessita".

Il programma dell’evento

Più giovani, più futuro è il tema scelto per questa due giorni che si concluderà domani, venerdì 10 maggio, giornata in cui è previsto l’intervento di Papa Francesco. Oggi invece è stata la volta del confronto tra i leader dei principali partiti italiani sulle misure necessarie per salvaguardare il futuro demografico dell’Italia, promuovendo e sostenendo la maternità, la genitorialità e la famiglia. Tra questi, il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, contestata da un gruppo di ragazzi e ragazze durante il suo intervento sul palco. Un episodio per il quale è intervenuto anche il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ha reso noto di aver telefonato alla ministra per esprimerle solidarietà, sottolineando che: "Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione". 

Nel pomeriggio intervengono giornalisti, intellettuali e operatori della comunicazione per riflettere su una nuova narrazione che metta in luce la bellezza del diventare genitori. La Fondazione per la Natalità, oltre a proporre misure concrete di welfare, ha infatti sempre sottolineato la necessità di raccontare l’arrivo di un figlio come un evento che arricchisce tutto il tessuto sociale. Venerdì dopo l’intervento del Papa, ci sarà una tavola rotonda conclusiva tra dirigenti di grandi aziende che hanno adottato buone prassi per il welfare famigliare.

Ascolta l'intervista a Gigi De Palo

De Palo: passare delle parole ai fatti

“Noi continuiamo ad essere un pungolo sul tema della natalità, perché se ne parla in termini di analisi ma nella pratica non si fa nulla”, spiega a Radio Vaticana – Vatican News, Gigi De Palo, ricordando il crollo della natalità che continua a raggiungere record negativi ogni anno: “Nel 2023 si sono registrati altri 15 mila nati in meno rispetto all’anno precedente”. Il presidente della Fondazione per la Natalità chiede quindi alla politica di trasformare le idee in misure concrete: “La ricetta la conoscono tutti: si va dal quoziente famigliare alla francese, che ha funzionato, alla lotta al precariato, dall’accesso alla prima casa agli asili nido. Quello che manca non sono le idee, ma l'attuazione”.

Una nuova narrazione

Infine De Palo ricorda l’importanza dell’intervento del Papa all’evento, perché Francesco “riesce a offrire una lettura complessa del fenomeno della denatalità mettendo insieme i fattori culturali ed economici e spiega chiaramente che non bisogna occupare spazi ma generare processi”. “Noi stiamo facendo una narrazione diversa dal passato - conclude De Palo – un figlio viene messo al mondo perché è una cosa bellissima e non per salvare il sistema pensionistico; tuttavia va anche detto che dobbiamo togliere tutti gli ostacoli economici che minano la fiducia dei giovani nel futuro”.

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09 maggio 2024, 12:04