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Bambini vicino ad abitazioni colpite dai raid a Rafah Bambini vicino ad abitazioni colpite dai raid a Rafah 

Nuovi raid di Israele nella Striscia di Gaza: tra le vittime molti bambini

Prosegue con drammatica intensità l’offensiva israeliana a Gaza e in Cisgiordania. Il primo ministro israeliano rilancia annunciando un aumento della pressione militare su Hamas, mentre si fa strada l’ipotesi di sanzioni al Paese mediorientale da parte degli Usa per violazioni dei diritti umani. Intanto si dimette il capo dell'Intelligence militare israeliana e lo stesso capo del Comando Centrale dell'Idf annuncia le sue dimissioni per agosto

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Hanno fatto strage di bambini i raid israeliani che nelle ultime ore sono tornati a colpire la Striscia di Gaza: 18 i minori uccisi fra i 22 civili morti a Rafah. Altri sei palestinesi sono rimasti feriti in azioni militari israeliane messe a segno anche in Cisgiordania, nei pressi di Ramallah, due sarebbero in gravi condizioni. Intanto, a due settimane dal ritiro delle forze israeliane da Khan Younis a Gaza, la macabra scoperta all’interno dell’ospedale Nasser, da parte della protezione civile locale, di una fossa comune con 180 corpi.

Dagli Usa ipotesi di sanzioni contro Israele

Le modalità belliche israeliane sono al vaglio degli Stati Uniti, che ipotizzano sanzioni per violazioni dei diritti umani in merito alle operazioni effettuate in particolare in Cisgiordania. Il primo ministro israeliano, Bernjamin Netanyahu, ha già annunciato che si opporrà al provvedimento con tutti i mezzi a disposizione del governo, rilanciando un’intensificazione dell’azione sul campo, che, sottolinea, neppure la celebrazione della Pasqua ebraica, da oggi fino al prossimo 30 aprile, potrà fermare. "Nei prossimi giorni aumenteremo la pressione militare e politica su Hamas – ha precisato Netanyahu -, perché questo è l'unico modo per liberare i nostri ostaggi e ottenere la vittoria".

Le dimissioni del capo dell'Intelligence israeliana 

Intanto, il capo del Comando Centrale dell'Idf Yehuda Fuchs ha annunciato al capo di Stato Maggiore delle forze di Difesa israeliane che si dimetterà ad agosto. Lo riporta Haaretz. Le sue dimissioni giungono nello stesso giorno in cui, per quello che ha giudicato un fallimento nel prevenire l'attacco nel sud di Israele compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso, si è dimesso anche Aharon Haliva, il generale al comando della direzione dell'intelligence militare israeliana. Haliva aveva già indicato che si sarebbe dimesso una volta conclusa la guerra, e sembra destinato a rimanere nel ruolo fino alla nomina di un sostituto. Il generale aveva già descritto gli eventi del 7 ottobre come "un fallimento dell'intelligence militare".      

L’allarme ritorsione da parte dell’Iran

Il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, dal canto suo sollecita l’Ue a imporre “sanzioni al progetto missilistico iraniano", sollevando i timori per un rischio di attacchi anche nel cuore dell’Europa, dopo quello di Israele alla base militare iraniana di Isfahan dei giorni scorsi: "Il progetto mette in pericolo il mondo – ha sottolineato con un post su X -. Bisogna fermare l'Iran prima che sia troppo tardi”, ricordando che i "missili di Teheran hanno una gittata fino a 3 mila chilometri" e mettendo sui social immagini del Colosseo e della Torre Eiffel presi di mira da missili iraniani. Al tempo stesso, Katz ha dato istruzioni alle ambasciate israeliane nell'Unione Europea "di aumentare la campagna contro l'Iran in vista dell'incontro dei ministri degli Esteri europei di domani per discutere le sanzioni". Il capo del dicastero italiano, Antonio Tajani, ha invitato intanto ad abbassare i toni e a evitare di creare panico.

Ultimo aggiornamento ore 17.15 di lunedì 22 aprile 

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22 aprile 2024, 08:32