Cerca

Sfollati sudanesi alla ricerca di un riparo Sfollati sudanesi alla ricerca di un riparo

Sudan allo stremo dopo un anno di guerra, ora gli aiuti

Oltre 840 milioni di euro di aiuti al Sudan, ma si potrebbe verosimilmente superare il miliardo, sono stati promessi dalla Conferenza umanitaria internazionale che si tiene a Parigi in questi giorni in cui ricorre il primo anniversario dallo scoppio della guerra civile nel Paese africano

Roberta Barbi – Città del Vaticano

Era il 15 aprile 2023 quando la lotta di potere tra l’esercito sudanese fedele ad Abdel al-Burhane e il gruppo paramilitare delle Forze di Supporto Rapido con a capo Mohamed Daglo, sfociò in un vero e proprio conflitto che in appena un anno ha causato circa 14mila morti e 9 milioni di sfollati, riducendo la popolazione locale allo stremo e alla fame.

La Conferenza umanitaria di Parigi

È anche con l’obiettivo di riportare sotto i riflettori questa guerra dimenticata che è stata organizzata la Conferenza umanitaria internazionale di Parigi in cui la Francia lunedì 15 aprile ha annunciato uno stanziamento pari a 110 milioni di euro in aiuti al Paese africano, la Germania 244 milioni, gli Stati Uniti 138 e l’Unione Europea ben 350. Anche la Spagna ha approvato un contributo pari a due milioni di euro attraverso l’Agenzia spagnola per la cooperazione internazionale.

L’allarme dell’Unicef sulla malnutrizione infantile

In Sudan, secondo l’Unicef, ben quattro milioni di bambini sotto i 5 anni soffriranno di malnutrizione acuta quest’anno e per circa 730mila di questi la malnutrizione potrebbe essere addirittura fatale. Nel Paese, inoltre, è in atto una crisi dell’istruzione unica al mondo, con oltre il 90% della popolazione in età scolare – circa 19 milioni di bambini - che non vi ha accesso. Il Fondo dell’Onu per l’infanzia, infine, ha lanciato un appello: servono circa 240 milioni di dollari per i prossimi sei mesi per prevenire la fame nelle 93 località più vulnerabili del Sudan, dove vivono oltre tre milioni e mezzo di bambini al di sotto dei cinque anni.

Il rischio concreto di un’escalation di violenza

Nel Paese è anche presente il rischio concreto di una nuova escalation di violenza, secondo l’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, Volker Turk, a causa della forte presenza di sfollati e dell’inagibilità di oltre il 70% delle strutture sanitarie che risultano non funzionanti. Infine, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha evocato la possibilità di configurare “crimini contro l’umanità” per la guerra in corso nel Paese: “È anche una guerra ai diritti umani e al diritto internazionale umanitario – ha detto parlando con i giornalisti – attacchi indiscriminati che uccidono, feriscono e terrorizzano i civili potrebbero costituire crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.     

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

16 aprile 2024, 08:19