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Il G20 in Brasile Il G20 in Brasile  (AFP or licensors)

Il G20 si divide sull'Ucraina, minacce nucleari dal Cremlino

L’esercito russo preme sul fronte sud-orientale del Paese e Putin minaccia l'Occidente: "Abbiamo le armi per colpirvi". Il vertice in Brasile chiude i lavori senza accordo sulla dichiarazione finale

Stefano Leszczynski - Città del Vaticano

È stata una nuova notte di bombardamenti e allarmi dell'antiaerea per l’Ucraina, che sta subendo una nuova offensiva di Mosca concentrata soprattutto sul fronte sud-orientale. Le regioni di Kharkiv, Poltava e Sumy sono nel mirino dell'artiglieria russa, mentre non sarebbero andati a segno gli attacchi ucraini contro le regioni russe di Belgorod e di Nizhny, dove si trovano importati centri industriali.

Vertice senza accordo

Sul fronte politico il G20 dei ministri dell'economia che si è concluso nella scorsa notte a San Paolo, in Brasile, non è riuscito a produrre una dichiarazione finale per le profonde divisioni provocate dalle tensioni geopolitiche in relazione alla guerra in Ucraina e a quella in Medio Oriente. Maggiore coesione invece - ha sottolineato la presidenza brasiliana del G20 - sui temi di politica monetaria, soprattutto sul fronte del controllo dell'inflazione e del rilancio dell'economia a livello globale.

Le minacce di Putin

Ucraina, Occidente, sanzioni e demografia sono stati i temi al centro del tradizionale messaggio di Vladimir Putin alle Camere riunite del Parlamento. Un discorso che il leader russo ha pronunciato nella doppia veste di presidente di un Paese in guerra e di candidato che, nelle elezioni del 15-17 marzo prossimi, chiederà ai russi di consegnargli il suo quinto mandato, mentre viene accusato di reprimere sempre più duramente rivali e dissenso dopo la morte del dissidente Alexei Navalny e l'arresto di ieri del direttore della Novaya Gazeta, Serghei Sokolov, poi multato con l'accusa di "screditare" l'esercito. Putin ha legato strettamente il suo futuro e quello del Paese alla vittoria nella guerra contro l'Ucraina. Nel suo messaggio sullo stato della nazione ha anche messo in guardia la Nato da "tragiche" conseguenze se schiera le sue truppe nell'ex Repubblica sovietica.

La risposta Occidentale

Parole irresponsabili, replica la Casa Bianca, che nel frattempo esorta i membri repubblicani al Congresso a sbloccare il pacchetto da 60 miliardi di dollari di aiuti militari per l’Ucraina. Non aiutare l'Ucraina è una strada molto pericolosa ha dichiarato il capo del Pentagono, Lloyd Austin, rivolgendosi in particolare ai deputati repubblicani. La Commissione Europea critica invece come propaganda elettorale le dichiarazioni del presidente russo e conferma il pieno sostegno a Kyiv. Tanto che il presidente francese Macron - criticato da più parti per le dichiarazioni della settimana scorsa circa il possibile intervento della Nato in territorio ucraino - ha annunciato una nuova commessa militare per l’acquisto di duemila droni kamikaze da destinare in parte all’Ucraina. Le tensioni politiche, tuttavia, si riflettono anche nelle critiche degli alleati al Cancelliere tedesco, Olaf Scholtz, per il suo rifiuto di fornire all’Ucraina missili Taurus a lungo raggio.

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01 marzo 2024, 09:38